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Il bel canto di Napoli a servizio dei ragazzi di Portofranco

Il cantautore Alfredo Minucci in concerto alla Chiesa di San Francesco delle Monache per il progetto rivolto al sostegno allo studio

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Dal 2009 l’Associazione Portofranco Napoli offre un punto di riferimento e di aiuto concreto, nello studio e nell’orientamento al futuro, a giovani iscritti ad istituti secondari di II grado. Inserendosi nel progetto di Portofranco Italia, il centro napoletano dedica particolare attenzione a ragazzi a rischio di dispersione scolastica, proponendo loro percorsi individualizzati di recupero con i docenti volontari, attività di potenziamento delle proprie abilità personali ed esperienze di volontariato. Ideale di Portofranco è, quindi, educare attraverso lo studio ad un incontro pieno e positivo con la realtà tutta.

Per festeggiare l’attività dell’associazione – che nel precedente anno scolastico ha registrato un esito positivo per il 94% degli studenti iscritti – e raccogliere fondi per le future iniziative, lo scorso 14 dicembre si è tenuto, presso la Sala Domus Ars della Chiesa di San Francesco delle Monache, l’evento musicale Nu puorto sicuro. “Vogliamo crescere”, è stato l’entusiastico impegno della serata, dichiarato dall’ingegner Antonio Romano, presidente della Fondazione Romano Guardini, che, con l’Istituto Sacro Cuore di Napoli, ha scelto di sostenere l’opera di Portofranco. “E una realtà può crescere solo se si rende utile agli altri: come ha osservato don Luigi Giussani, vivere vuol dire che attraverso la tua esperienza altri vivano”. Un’esperienza di crescita nella condivisione e nell’aiuto è stata testimoniata, infatti, non solo dagli studenti, ma anche dai docenti di Portofranco, rappresentati dalla professoressa di lettere Laura Reale: “Dopo 40 anni di insegnamento ho potuto imparare di nuovo cosa significa guadagnare dal rapporto con i ragazzi. Il segreto del loro successo scolastico sta, infatti, nel rapporto di accoglienza e confidenza che riescono a costruire nella nostra associazione”.

La ‘famiglia’ di Portofranco ha voluto, dunque, come ospite d’onore della sua festa la famiglia di un campione dello sport, il portiere della Società Sportiva Calcio Napoli, José Manuel “Pepe” Reina, intervenuto con la moglie Yolanda e i loro figli. “Li abbiamo sentiti subito vicini – ha sottolineato Romano – perché con la loro unione ci hanno ricordato una frase di Papa Giovanni Paolo II: ‘C’è stato un tempo in cui l’Europa fu salvata dal monachesimo. Questo è il tempo in cui l’Europa dovrà essere salvata dalle famiglie’. E papa Francesco, riprendendo quest’affermazione, ci ha ricordato che la famiglia deve essere parte di un popolo. Così vogliamo fare noi con Portofranco: andare dritti al cuore dei ragazzi, come in un rapporto con una famiglia, con un padre, che aiuta a crescere”.

Il calciatore del Napoli ha condiviso l’importanza di questa esperienza: “Teniamo tanto al senso della famiglia, soprattutto al nostro essere genitori. Infatti cerchiamo di dare ai nostri figli la stessa educazione che abbiamo ricevuto dai nostri genitori, ad essere umili, rispettosi e affettuosi verso tutti. Perciò siamo particolarmente felici di vivere a Napoli, dove abbiamo conosciuto un popolo dal cuore aperto e pronto ad offrire quel che ha”.

Colonna sonora della serata è stato il cantautore Alfredo Minucci, che con la sua band ha proposto brani della canzone napoletana classica e più recente, che raccontano, con struggimento o ironia le contraddizioni e il sentimento della città (da Rundinella” di Sergio Bruni e Io tengo n’appartamento di Renato Carosone a  O pate – in versione spagnola – e ‘Nu napulitano di Nino D’Angelo, E allora sì e Assaje di Pino Daniele, Trenta lire di Federico Salvatore). Non sono mancati alcuni tra i pezzi di Minucci più amati dal pubblico (Terra ’e nisciuno, Pace e guerra, Sient’ o core, Alluccamm’ o bene, ‘O sangue è vivo, Cammenanno), molti dei quali nati da un incontro d’amicizia in cui l’artista ha rivisto quello accaduto ai ragazzi di Portofranco, ai quali ha, perciò, voluto dedicare una nuova canzone ‘Nu puorto sicuro: “Durante un dialogo con loro, mi ha colpito quando hanno raccontato di aver trovato in Portofranco un luogo dove rifugiarsi dalla tempesta. Mi sono immedesimato in loro, e mi è tornato alla mente di quando avevo la loro età, ed anche io e i miei amici avremmo avuto il desiderio di incontrare la stessa cosa: un ‘porto sicuro’, dove qualcuno aiuta i ragazzi rivolgendo loro uno sguardo diverso”.

Proprio gli studenti del centro sono stati protagonisti dell’ultimo momento musicale della serata, presentando il loro Coro, che, con la direzione di Paola Mazzara, ha intonato due classici natalizi, Los rejes magos e Tell it on the mountain. “I volti gioiosi di questi ragazzi – ha concluso Antonio Romano – sono la speranza che si può cambiare: la scuola li aveva esclusi, invece hanno trovato qualcuno che li ha accolti ed ha voluto loro bene. In loro è la speranza di Napoli, come in tutti noi. Non dobbiamo aver paura di riprenderci la nostra storia, la nostra vita, di amare le cose che amiamo, perché solo così si ferma il nulla”.

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Per conoscere la storia e le attività della rete nazionale Portofranco, è possibile visitare il sito www.portofranco.org. Su Facebook è inoltre attiva la pagina di Portofranco Napoli. Per sostenere le iniziative del centro di aiuto allo studio è possibile effettuare donazioni sul conto Banca Prossima filiale Napoli – via Toledo, iban IT97NO335901600100000071912, oppure attraverso la piattaforma di crowdfunding online http://meridonare.it , selezionando il progetto Adotta uno studente

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ZENIT Staff

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