Il beato don Popiełuszko è ora patrono di 'Solidarność'

Il decreto è stato emesso dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti

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Su richiesta del Sindacato Solidarność presentata in Vaticano attraverso l’Episcopato Polacco, la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, sotto l’autorità di papa Francesco, ha deciso di istituire il beato don Jerzy Popieluszko, martire e cappellano di Solidarność, come santo patrono dello storico sindacato polacco.

Il decreto è stato letto dall’arcivescovo Sławoj Leszek Głódź, Metropolita di Gdańsk, il 31 agosto durante la Santa Messa nella chiesa di Santa Brigida a Gdańsk, in occasione dell’anniversario dei 34 anni dalla nascita di Solidarność e degli “accordi di agosto”, con i quali nel 1980 venne accettato dalle autorità polacche il diritto di sciopero e venne accettata la costituzione di un sindacato indipendente dal Partito Comunista.

“I membri di Solidarność in modo speciale osservano il culto del beato don  Jerzy Popieluszko, sacerdote e martire, che esercitò la verità nella carità e, difendendo coloro che soffrono per le persecuzioni, ha insegnato a vincere il male con il bene. La Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, in virtù dei poteri ad essa concessi da parte del Santo Padre Francesco, accetta le richieste e riconosce don Jerzy Popieluszko patrono davanti a Dio dei membri di Solidarność”. Così recita il documento della Congregazione.

La domanda da parte dell’Episcopato Polacco di istituire il beato don Popiełuszko come patrono di Solidarność è nata in senso al Congresso Nazionale dei Delegati del Sindacato Solidarność nell’ottobre 2010 nella città di Wrocław.

Padre Jerzy Popiełuszko era nato il 14 settembre 1947 a Okopy, nel voivodato nordorientale di Białystok, da una famiglia contadina profondamente cristiana. Entrato nel 1965 nel Seminario maggiore di Varsavia, ricevette l’anno dopo l’ordine di chiamata alle armi, dovendo svolgere il servizio triennale di leva in una unità speciale, dove le autorità militari comuniste svolgevano opera di indottrinamento antiecclesiale e antireligioso per distogliere i seminaristi dalla loro vocazione. Fu oggetto di vessazioni e persecuzioni, che indebolirono il suo stato di salute.

Popiełuszko venne ordinato sacerdote il 28 maggio 1972 dal Cardinale Stefan Wyszyński, Primate della Polonia. Scelse il motto della sua vita sacerdotale, riprendendo le parole del profeta Isaia e del Vangelo di Luca: “Mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati”. Questa frase si trova sul santino stampato in occasione della sua ordinazione sacerdotale.

Dopo la proclamazione della legge marziale, nel 1981, padre Popiełuszko si impegnò nella celebrazione delle “Messe per la Patria”, nelle cui omelie affrontava temi religiosi e spirituali ma anche questioni di attualità, di carattere sociale e politico-morale, illustrando i documenti fondamentali della Dottrina sociale della Chiesa e gli insegnamenti al riguardo di Giovanni Paolo II e del Cardinale Stefan Wyszyński. Padre Popiełuszko ha promosso il rispetto dei diritti umani, dei diritti dei lavoratori e della dignità delle persone umane, tutto alla luce del Vangelo. Per la Polonia e per il mondo intero ha praticato e testimoniato le virtù del coraggio, della fedeltà a Dio, alla Croce di Cristo e al Vangelo, amore per Dio e per la Patria. Ha rappresentato il patriottismo in senso cristiano, come virtù culturale e sociale.

Come cappellano di Solidarnośćè stato sempre al fianco dei lavoratori durante gli scioperi, aiutava inoltre le famiglie dei lavoratori perseguitati e imprigionati. Il 19 ottobre 1984 venne sequestrato da funzionari dei Servizi di Sicurezza del regime e assassinato. Ai suoi funerali parteciparono più di mille sacerdoti e centinaia di migliaia di fedeli. Eroe nazionale polacco, è stato riconosciuto dalla Chiesa cattolica come martire ed è stato beatificato a Varsavia, il 6 giugno 2010, nella piazza intitolata al Maresciallo Piłsudski.

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Mariusz Frukacz

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