II edizione di Josp Fest: il cammino come riscoperta di umanità e tradizione

“Non nascondermi il tuo volto”, il tema del Festival sui viaggi di fede

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

di Chiara Santomiero

ROMA, venerdì, 15 gennaio 2010 (ZENIT.org).- E’ iniziata con un minuto di silenzio per le vittime del terremoto di Haiti la conferenza stampa che ha dato ufficialmente il via, giovedì presso la Nuova Fiera di Roma, alla II edizione di Josp Fest, contrazione di Journeys of the Spirit Festival, cioè rassegna degli itinerari della spiritualità.

La rassegna a carattere internazionale, che ha il tema “Non nascondermi il tuo volto”, da un versetto del Salmo 26, è promossa dall’Opera Romana Pellegrinaggi (Orp) con il patrocinio del Ministero del turismo italiano e durerà fino a domenica 17 gennaio.

“Josp Fest – ha affermato p. Caesar Atuire, amministratore delegato Orp – vuole proporre i valori dello Spirito come cammino per riscoprire umanità e tradizione”. Al centro degli itinerari offerti, infatti, ha aggiunto mons. Liberio Andreatta, vice presidente Orp “c’è sempre l’uomo e servizi in conformità ai bisogni della persona attraverso proposte che valorizzino l’arte, la tradizione e la spiritualità di un territorio”.

Il pellegrinaggio “non è un prodotto ma un’esperienza da vivere insieme”. Nel commentare i dati secondo i quali il turismo religioso muove in media 330 milioni di viaggiatori ogni anno, Andreatta ha posto una domanda all’uditorio: “come mai, in un momento di crisi economica il turismo in generale registra una flessione mentre il cosiddetto turismo religioso è in crescita?”.

“Se è vero – ha affermato il vice presidente Orp – che nei momenti di crisi le famiglie tagliano i beni superflui conservando solo quelli essenziali, ciò è segno che il pellegrinaggio è ritenuto essenziale per lo spirito come il latte e il pane per il corpo”.

“In un clima di generalizzato relativismo – ha concluso Andreatta – le persone sono in cerca di risposte forti che diano senso alla vita”.

Al Josp Fest, ospitato in 4 padiglioni della Nuova Fiera di Roma, sono presenti 300 espositori internazionali che, affermano gli organizzatori “rappresentano tutte le possibili destinazioni per chi è interessato ai viaggi dello Spirito”. Sono inoltre in programma 42 seminari, convegni, presentazioni e tavole rotonde, 9 conferenze stampa e 34 eventi di musica, teatro e danza.

Un incontro svoltosi nella mattinata di giovedì tra Opera romana pellegrinaggi e alcune rilevanti aziende del settore turistico ha fatto il punto sui cambiamenti avvenuti negli ultimi anni in questo ambito.

E’ stato evidenziato un vero e proprio “cambio di paradigma”. Se, infatti, in passato il turismo veniva vissuto “con finalità di svago e le esperienze di viaggio consistevano essenzialmente in momenti di riposo ed opportunità per rompere la routine”, oggi, in un contesto di globalizzazione “emerge la mancanza di un paradigma dominante e condiviso relativamente all’esperienza di viaggio”.

Sono però evidenti alcuni dati. Innanzitutto la distinzione tra “turista” e “viaggiatore”: solo parzialmente interessato alla conoscenza, il primo è tradizionalmente in cerca di sicurezza e comodità. Il viaggiatore, invece, attribuisce particolare importanza alla “esperienza” rappresentata dal viaggio ed è “sempre più informato, esigente e selettivo rispetto a prezzo, assistenza tecnica ed organizzativa”.

Le statistiche affermano che circa il 30% dei turisti stimati a livello mondiale (approssimativamente un miliardo) intraprende un viaggio per motivi di tipo culturale e religioso. A questo si coniuga la ricerca di “semplicità e autenticità nelle esperienze di viaggio”, così come la richiesta agli operatori di “trasparenza, rispetto e alti standard qualitativi di servizio” per cui “low cost”, costi bassi, non equivalgono a “low services”, servizi di bassa qualità.

Poiché “le percezioni degli operatori sulle priorità e sulle potenziali criticità appaiono spesso differenti rispetto a quelle dei viaggiatori”, è importante, hanno concluso i partecipanti all’incontro, che gli operatori stessi “definiscano le proprie azioni ponendosi nella giusta prospettiva” che è quella della “persona al centro delle attenzioni”.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione