"I volti di Cristo nell'arte"

Lunedì 13 gennaio, alla Pontificia Università Lateranense, la presentazione del nuovo libro dello scrittore e critico d’arte, cinema e musica Mario Dal Bello, edito da LEV

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Si svolgerà lunedì 13 gennaio alle ore 17 presso l’Aula Paolo VI della Pontificia Università Lateranense (Piazza San Giovanni in Laterano 4, Roma) l’incontro “I volti di Cristo nell’arte”, in occasione della presentazione del libro Cristo. I ritratti, firmato dallo scrittore e critico d’arte, cinema e musica Mario Dal Bello per la Libreria Editrice Vaticana.

Dopo il saluto di monsignor Enrico Dal Covolo, rettore magnifico della Pontificia Università Lateranense, sono previsti gli interventi di Claudio Strinati, dirigente del ministero per i Beni e le attività culturali e soprintendente del Polo museale della città di Roma, di don Giuseppe Costa, direttore della Libreria Editrice Vaticana, di Roberto Luciani, del ministero per i Beni e le attività culturali, di Silvia Cavazzini, della Direzione generale “Società cooperativa Culture”. I lavori saranno coordinati da monsignor Vincenzo Zani, segretario della Congregazione per l’Educazione cattolica. Sarà presente l’autore. 

Il volume Cristo. I ritratti intende dare risposta alla domanda “Com’era l’aspetto di Gesù, il rabbi di Nazaret in Galilea, che i suoi seguaci hanno chiamato il Cristo?”. “Non esiste un ritratto autentico di Gesù” nota Dal Bello. “Eppure, di ‘ritratti’ di lui ne esistono molti, a partire dai primi secoli dell’era che da lui stesso prende nome, fino ai nostri giorni”. Ha così inizio un percorso attraverso l’arte europea, lungo duemila anni di storia e di immagini del Cristo. Con una certezza: “Rappresentare il Cristo, che ha dimostrato di conoscere e di amare così tanto l’uomo, significa raffigurare, attraverso la sua storia, quella dell’umanità, del suo viaggio lungo i secoli fra drammi e attese di luce”.

Si comincia con l’epoca paleocristiana e il Cristo dei primi secoli, poi l’alto Medioevo e il periodo Gotico, proseguendo con il Rinascimento, il Barocco, per concludere con il Cristo della modernità. A questa prima sezione, che fornisce una ricostruzione storico-artistica, fa seguito un’ampia rassegna di opere: mosaici, pitture, sculture, vetrate, e perfino un fotogramma del Vangelo secondo Matteo di Pasolini. Da un anonimo marmo del IV secolo, che rappresenta il Cristo docente, al Cristo di san Giovanni della Croce di Salvador Dalì, passando per Cimabue, Duccio di Buoninsegna, Giotto, Masaccio, Beato Angelico, Perugino, Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Tiziano, Caravaggio, El Greco, Rubens, Rembrandt, Gaugin, Guttuso, Francis Bacon e la Resurrezione di Pericle Fazzini, nell’Aula Paolo VI.

Alla fine del viaggio, emerge come delle vicende del Messia l’arte occidentale abbia privilegiato il tema della Passione e quello della Risurrezione. “Il motivo risiede forse nel fatto che Cristo si è così identificato con l’avventura umana da rappresentare di essa ciò che la caratterizza. Da una parte l’aspirazione all’immortalità, dall’altra l’incontro con il dolore”.

L’opera Cristo. I ritratti si aggiunge alle precedenti monografie dell’autore presenti nel catalogo LEV, dedicate a Lorenzo Lotto, Raffaello e Tintoretto.

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ZENIT Staff

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