I Vescovi USA chiedono lavoro degno e salario per tutti

Messaggio in vista del Labor Day

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WASHINGTON, D.C., mercoledì, 25 agosto 2010 (ZENIT.org).- I Vescovi degli Stati Uniti chiedono un nuovo contratto sociale per far fronte alle sfide dell’economia contemporanea, aiutare i lavoratori e i disoccupati e affermare il valore della persona umana.

La Conferenza dei Vescovi Cattolici del Paese ha diffuso una dichiarazione intitolata “Un nuovo ‘contratto sociale’ per le ‘nuove cose’ di oggi” in occasione del Labor Day, che verrà celebrato il 6 settembre.

Il testo, scritto dal Vescovo William Murphy di Rockville Centre, New York, alla guida del Comitato episcopale per la Giustizia Interna e lo Sviluppo Umano, ha riconosciuto che “quest’anno è stato difficile per molti lavoratori”.

Il presule ha ricordato i lavoratori che hanno perso la vita in un incidente nelle miniere nel West Virginia e l’esplosione nel Golfo del Messico.

Ha anche riconosciuto la sofferenza di quanti sono senza lavoro “o hanno un familiare o un amico tra i 15 milioni di disoccupati o gli altri 11 milioni di lavoratori che riescono a trovare solo un impiego part time”.

“E’ un fallimento pervasivo della nostra economia contemporanea”, ha affermato il Vescovo. “Malgrado tanti sforzi, il nostro Paese e la nostra economia non si sono ripresi dai fallimenti finanziari ed economici che ci hanno schiacciato tre anni fa”.

“Non possiamo creare nuovi posti di lavoro senza nuovi investimenti, iniziative e creatività nell’economia”, ha ammesso. “Molti chiedono un nuovo ‘contratto sociale’”.

L’insegnamento sociale della Chiesa

Nella ricerca di nuovi metodi, ha sottolineato, la Chiesa ha molto da offrire, visto che “più di 100 anni di ‘encicliche sociali’ papali hanno dato alla Chiesa una serie di principi basati sui Vangeli e sull’esperienza vissuta”.

“A tutti questi, Papa Benedetto ha aggiunto una nuova visione teologica espressa dal titolo stesso della sua lettera: ‘Caritas in Veritate,’ o Carità nella Verità”, ha spiegato, ricordando che “una delle principali ‘cose nuove’ affrontate da Papa Benedetto è la globalizzazione”.

“Come Chiesa con una lunga di tradizione di portare la luce del Vangelo nelle questioni concrete sociali, economiche, politiche e culturali dell’epoca, Papa Benedetto ci ricorda in questo Labor Day che come Nazione e popolo non viviamo in isolamento, ma influenziamo e siamo influenzati dai nostri fratelli e dalle nostre sorelle in tutte le Nazioni, le economie e le culture che compongono questo mondo globalizzato”.

“Più che mai, la dignità del lavoratore è una base su cui dovremmo misurare molto di ciò che è buono, e di ciò che non lo è, nel settore finanziario, industriale e dei servizi della nostra economia e del nostro mondo”.

Il Vescovo Murphy ha affermato che i disoccupati “non hanno una delle principali vie di espressione e autorealizzazione”. “Il lavoro è quell’aspetto della vita che ci permette di aver cura di noi e di coloro che amiamo e di contribuire alla società”.

Il presule ha riconosciuto che “non è il ruolo della Chiesa proporre una progetto economico concreto per il futuro”, ma ha aggiunto che “le parole di Papa Benedetto dovrebbero ricordarci che una chiave, forse la chiave, per superare la situazione economica attuale è sprigionare le forze creative di uomini e donne”.

La persona al centro

“Le persone, non le cose, devono essere al centro di nuove iniziative per l’economia delle nostre Nazioni”, ha continuato, osservando che “mettere la persona umana al centro della vita economica promuove la causa della giustizia”.

“Un buon lavoro con un buon salario per chiunque voglia e possa lavorare dovrebbe essere il nostro obiettivo nazionale e una priorità morale”, ha ammesso.

Alla luce di ciò, “forse l’appello per un nuovo ‘contratto sociale’ dovrebbe essere inserito nel contesto di un’economia globalizzata e cercare un rinnovato sviluppo delle relazioni tra i tre settori del mercato, dello Stato e della società civile”.

Il presidente del Comitato per la Giustizia Interna e lo Sviluppo Umano ha quindi offerto sei criteri “per valutare politiche e istituzioni” e andare avanti “in un momento di difficoltà economica e di incertezza”.

Si tratta del rispetto per la vita e la dignità umana, di sussidiarietà e solidarietà, del rispetto per il matrimonio e la vita familiare, della priorità per i poveri e i vulnerabili, del riconoscimento della diversità culturale e del diritto all’iniziativa economica e al lavoro produttivo.

“In questo Labor Day dobbiamo cercare di difendere la vita e la dignità di ogni lavoratore in un’economia rinnovata e robusta”, ha dichiarato il Vescovo Murphy.

“Bisogna forgiare un nuovo contratto sociale che inizi onorando il lavoro e i lavoratori e si concentri sul bene comune di tutta la famiglia umana”.

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ZENIT Staff

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