I Vescovi di Hiroshima e Nagasaki chiedono di abolire le armi nucleari

Nove Chiese britanniche lanciano una campagna analoga

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di Nieves San Martín

TOKYO, lunedì, 15 marzo 2010 (ZENIT.org).- I Vescovi cattolici di Hiroshima e Nagasaki – le uniche città ad aver subito bombardamenti nucleari in tempo di guerra – esortano i leader mondiali ad abolire le armi nucleari, affermando che al mondo ce ne sono 20.000.

Il Vescovo di Nagasaki Mitsuaki Takami e quello di Hiroshima Joseph Atsumi Misue hanno emesso una dichiarazione congiunta il 26 febbraio, prima di un vertice sulla sicurezza nucleare previsto ad aprile a Washington e di una conferenza di revisione del Trattato di Non Proliferazione Nucleare in programma per maggio a New York.

“Come Vescovi della Chiesa cattolica di Hiroshima e Nagasaki, in Giappone, che è l’unico Paese al mondo ad aver subito attacchi nucleari, chiediamo che il Presidente degli Stati Uniti, il Governo giapponese e i leader di altri Paesi compiano tutti gli sforzi possibili per abolire le armi nucleari”, afferma la dichiarazione.

Il Vescovo Takami è nato nel marzo 1946 a Nagasaki, la seconda città a subire un bombardamento nucleare nell’agosto 1945, durante la II Guerra Mondiale. Sua madre era incinta quando la città venne bombardata dopo che Hiroshima aveva subito il primo attacco.

I presuli affermano che il peccato dei bombardamenti atomici sulle due città “dovrebbero essere attribuiti non solo agli Stati Uniti”, ma “anche agli altri Paesi, incluso il Giappone, che hanno persistito nell’iniziare guerre nel corso della loro storia”.

Esortano anche agli Stati Uniti a “limitare il proposito di conservare armi nucleari solo per dissuadere altri dall’usarle”, chiedendo “almeno un primo passo verso l’eliminazione delle armi nucleari” nella Revisione dell’Atteggiamento Nucleare degli USA, la guida della politica nucleare statunitense.

I Vescovi chiedono quindi al Giappone, che ha un trattato bilaterale di sicurezza con gli Stati Uniti, di “dimostrare che il Giappone stesso agirà per l’abolizione totale delle armi nucleari”.

Il Giappone, affermano, ha “un atteggiamento estremamente passivo” nei confronti delle politiche di riduzione degli armamenti nucleari degli USA, perché il Paese è sotto la protezione di un ombrello nucleare statunitense.

Nel frattempo, il 5 marzo, un gruppo di nove Chiese in Gran Bretagna ha lanciato una campagna analoga a quella dei Vescovi giapponesi che esorta il Governo britannico a impegnarsi per raggiungere un mondo libero dalle armi nucleari, costruendo così un futuro più sicuro per tutti.

In una campagna dal titolo “Il momento è questo”, si sono unite al Consiglio Mondiale delle Chiese e ad altri per esercitare pressioni sui Governi affinché pongano tutto il materiale suscettibile di fabbricare bombe sotto controllo internazionale e a favore di un impegno per rendere illegale l’uso delle armi nucleari mediante la Convenzione sulle Armi Nucleari.

L’alleanza include la Chiesa d’Inghilterra, la Chiesa Presbiteriana di Scozia, quella Metodista, l’Unione Battista della Gran Bretagna, i Quaccheri, la Chiesa Unita Riformata, il Dipartimento per gli Affari Internazionali della Conferenza Episcopale Cattolica di Inghilterra e Galles e la Conferenza Episcopale Cattolica di Scozia.

Per consultare l’originale in inglese del documento dei Vescovi giapponesi: http://www.cbcj.catholic.jp/eng/edoc/100226.htm.

Per accedere alla campagna delle Chiese britanniche: www.methodist.org.uk/index.cfm?fuseaction=opentogod.stories.

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]

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ZENIT Staff

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