I prestigiatori di papa Francesco

Certi mezzi di comunicazione fanno sparire le parole scomode del Santo Padre. Ma non bisogna cadere in questa trappola!

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Ho incontrato un giovane che mi ha chiesto, con aria meravigliata: “Perché Papa Francesco ridicolizza le famiglie numerose? Ha detto che non bisogna comportarsi come i conigli! Io ho quattro fratelli e mi rattrista ascoltare certe battute”.

Queste parole sono l’immagine perfetta della confusione generata da un cattivo uso dei mezzi di comunicazione. Il Papa ha fatto e detto cose meravigliose nel suo viaggio in Asia. Ma per colpa di qualche giornalista superficiale, l’unica cosa che è rimasta nella testa delle persone è la frase sui conigli, pronunciata durante la conferenza stampa in aereo.

Ho risposto al giovane con un sorriso e l’ho invitato a leggere con attenzione tutto il discorso del Papa, che è veramente bellissimo e ci ricorda un insegnamento della Chiesa molto importante: la paternità responsabile.

Inoltre ho invitato il giovane a leggere la parola del Papa soltanto attraverso fonti ufficiali o di fiducia, per non cadere nella trappola di certi “prestigiatori”.

Proprio così. Il termine “prestigiatori” mi sembra perfetto per definire certi giornalisti, specializzati nel tagliare e cucire le frasi del Papa, deformandone il senso.

La frase sui conigli è stata interpretata come una presunta “apertura” di Papa Francesco all’uso delle pillole abortive e di qualunque altro strumento capace di impedire lo sbocciare di una nuova vita.

Ma il Santo Padre ha detto esattamente il contrario. Ha giustamente ricordato il valore della paternità responsabile ed ha aggiunto tante altre cose per chiarire meglio il suo pensiero.

Il “gioco di prestigio” di certi giornalisti è stato quello di far sparire due temi importanti trattati dal Papa nel suo profondo e chiarissimo discorso: la teoria del gender e il neo-malthusianesimo.

Sono due temi scomodi, che rischiano di turbare le coscienze di oggi. Ecco, forse, perché i prestigiatori hanno scelto di nasconderli!

Io condivido totalmente il pensiero del Papa. La mia opinione personale è che l’ideologia gender rischi davvero di trasformarsi in una colonizzazione culturale, soprattutto quando viene furbescamente introdotta nelle scuole.

E’ giusto educare i giovani al dialogo e all’accoglienza di ogni persona. Ma questo non può trasformarsi in un indottrinamento per spingere i bambini ad accettare l’utero in affitto e altre idee fuorvianti.

Pagare una donna povera per comprare il bambino che cresce nel suo grembo è una cosa mostruosa. Non si può mascherare con certe favolette che tacciono su questa terribile verità.

Ancora peggio, secondo me, è l’ideologia del neo-malthusianesimo, che viene spesso diffusa tra i giovani, approfittando del loro amore per la natura.

E’ di moda, negli ultimi anni, una tendenza all’ecologia catastrofista, che vede nell’essere umano una specie di “cancro” della Terra. Secondo certi estremisti, la crescita della popolazione rischierebbe di provocare la progressiva distruzione del mondo. Di conseguenza, per evitare la fine, sarebbe necessario ridurre fortemente le nascite ed incrementare l’uso della contraccezione.

Si parte dal rispetto per l’ambiente e si arriva alla diffusione di una terribile non-cultura contro la vita.

Si aggiunge, poi, che i Paesi poveri non hanno risorse sufficienti per sopravvivere. E quindi bisognerebbe limitare il loro naturale diritto alla procreazione.

Invece di aiutare le persone che soffrono, si preferisce offrire loro pillole e preservativi. Ma questo è puro egoismo. E’ un modo per continuare ad avere la pancia piena, ignorando il reale problema della fame e dell’emarginazione dei popoli.

Grazie a Dio, abbiamo un Papa che mette i poveri al centro di tutto. Per questa ragione è importante amarlo, ascoltarlo e seguirlo nel modo giusto, evitando le trappole tese da certi prestigiatori. 

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Carlo Climati

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