"I politici cristiani dovrebbero essere coerenti con la loro fede"

Relazione del Circolo Minore Italicus C, tenuta venerdì 19 ottobre da padre Renato Salvatore

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CITTA’ DEL VATICANO, sabato, 20 ottobre 2012 (ZENIT.org) – Pubblichiamo il riassunto della relazione del Circolo Minore Italicus C, tenuta venerdì 19 ottobre da padre Renato Salvatore, M.I., Superiore Generale dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi (Camilliani).

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1- C’è stato qualche intervento su cosa si intenda precisamente quando si parla di “Nuova evangelizzazione”: i soggetti, la missio ad intra e ad gentes, nei Paesi dell’Occidente e negli altri, nei rapporti con gli Ortodossi e l’Islam. È stato ricordato che lo scopo primario della nuova evangelizzazione è quello di far rinascere una fede tiepida con un rinnovato impegno che si caratterizzi per il suo ardore, per i suoi metodi e per la sua espressione. 

2- È stato manifestato il desiderio che venga sottolineato nel testo sinodale la primaria importanza della Bibbia che per lo più i cattolici non conoscono. Ciò non solo reca grave danno per la loro fede, ma li rende anche non idonei ad un dialogo interreligioso. C’è chi ritiene che nel testo sinodale debba essere messo in evidenza il Catechismo della Chiesa Cattolica come un progetto teologico-spirituale da declinarsi nelle differenti situazioni storico, culturale e geografiche.

3- Diversi hanno sottolineato il ruolo della parrocchia per la trasmissione della fede quale punto di raccordo di tutte le realtà ecclesiali presenti nel suo territorio. Andrebbe sottolineato nel testo il compito del pastore quale primo catechista della parrocchia (come il vescovo per la sua diocesi). Si è fatto riferimento al possibile “ministero istituito del catechista” come pure si è auspicato che sia affidato anche alle donne il ministero del lettorato, attualmente proibito dal diritto canonico (can. 230). C’è, poi, chi gradirebbe che il testo sinodale esprimesse l’appoggio e il ringraziamento a tutte le altre realtà ecclesiali (laici, famiglie, gruppi, movimenti, consacrati) per il loro importante contributo all’evangelizzazione.

4- Ogni tanto dagli interventi sono emerse alcune difficoltà presenti all’interno della Chiesa, in particolare a livello di parrocchia fra le differenti realtà in essa operanti. Questo è un argomento molto vasto ma che potrebbe essere genericamente espresso come tensione (non sempre negativa) fra gerarchia e profezia, fra istituzione e carismi. Una maggiore chiarezza aiuterebbe tutti i soggetti coinvolti a relazionarsi fra di loro in modo più proficuo, anche per l’opera evangelizzatrice.

5- I politici cristiani dovrebbero essere coerenti con la loro fede senza scendere a compromessi bensì lasciandosi guidare, in particolare nelle questioni morali, dalla retta coscienza e dai valori non negoziabili.

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ZENIT Staff

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