“I pastori invitino i giovani ad essere audaci nella scelta del matrimonio”

Il Papa invita i vescovi partecipanti all’Incontro Mondiale di Philadelphia ad una “cura pastorale” concreta nella formazione familiare, senza indulgere troppo in discorsi teorici

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Un discorso da ‘padre e pastore’, con un obiettivo fondamentale: risvegliare nei giovani il desiderio della famiglia. Incontrando oggi i 300 vescovi partecipanti al VIII Incontro Mondiale delle Famiglie, presso la Cappella del Seminario “San Carlo Borromeo” di Philadelphia, papa Francesco ha subito sottolineato che, per la Chiesa, la famiglia “non è prima di tutto un motivo di preoccupazione, ma la felice conferma della benedizione di Dio al capolavoro della creazione”.

Ci sono infatti, “in tutti gli angoli del pianeta”, migliaia e migliaia di famiglie che, ogni giorno, “anche nelle prove più dure, onorano le promesse e custodiscono la fede”: ciò è un “dono” di cui “la Chiesa ha motivo di rallegrarsi con il Signore”, ha proseguito il Papa. “Stima” e “gratitudine”, quindi, devono prevalere sul “lamento” di fronte agli ostacoli. “La famiglia è il luogo fondamentale dell’alleanza della Chiesa con la creazione di Dio” e senza di essa “nemmeno la Chiesa esisterebbe”, né tantomeno potrebbe diventare “segno e strumento dell’unità del genere umano”.

È in corso, ha poi osservato Francesco, una “profonda trasformazione del quadro epocale, che incide sulla cultura sociale – e ormai anche giuridica – dei legami familiari”, dalla quale “il cristiano non è immune”. In altre parole, sono venute meno “le affinità dell’istituzione civile e del sacramento cristiano”, che un tempo “erano tra loro connesse e si sostenevano a vicenda”.

Per spiegare ulteriormente il contesto sociale attuale, Bergoglio ha individuato il parallelo cambiamento del settore commerciale: alle “botteghe” e ai “piccoli negozi”, si sostituiscono i “grandi supermercati” e i “centri commerciali”. Un tempo la “bottega del quartiere” vendeva poche merci “esposte poveramente” e c’era “poca possibilità di scelta”. In compenso “c’era fiducia, conoscenza, vicinanza” tra esercente ed acquirente e “si vendeva a credito”. La logica del supermercato è invece “concorrenziale” e “non ci si può fidare degli altri”, né “c’è legame personale” o “relazione di vicinanza”.

Ciò si ripercuote anche sulle relazioni umane e si tende a “consumare” le “relazioni”, le “amicizie” e persino le “religioni”. Il legame diventa un mero “tramite” per la soddisfazione delle “necessità” di ognuno ed “il prossimo con il suo volto, con la sua storia, con i suoi affetti cessa di essere importante”. Anche questa dinamica, ha osservato il Pontefice, è il prodotto di una “cultura che scarta tutto ciò che ‘non serve’ più o ‘non soddisfa’ i gusti del consumatore” e condanna a una “solitudine radicale” molte persone, nell’illusoria “ricerca sfrenata di sentirsi riconosciuti” attraverso un “mi piace” o un aumento dei “followers”.

Non serve, ha chiarito il Santo Padre, “condannare” o “scomunicare” i giovani che vivono immersi in questo tipo di cultura, né deprimerli con frasi come “una volta era meglio”, “il mondo è un disastro” o “dove andremo a finire”? Compito del pastore è, piuttosto, quello di “accompagnare, sollevare, curare le ferite del nostro tempo”, guardare la realtà “con gli occhi di chi sa di essere chiamato al movimento, alla conversione pastorale”.

Sarebbe un errore, ha aggiunto il Papa, interpretare questa ‘cultura’ attuale come mera “disaffezione per il matrimonio e la famiglia in termini di puro e semplice egoismo”. Molti giovani d’oggi, “nel quadro di questa cultura dissuasiva, hanno interiorizzato una specie di inconscia soggezione e sono paralizzati nei confronti degli slanci più belli e più alti, e anche più necessari”, ha sottolineato Francesco. “Ci sono tanti – ha proseguito – che rimandano il matrimonio in attesa delle condizioni di benessere ideali. Intanto la vita si consuma, senza sapore. Perché la sapienza dei veri sapori della vita matura con il tempo, come frutto del generoso investimento della passione, dell’intelligenza, dell’entusiasmo”.

Compito dei vescovi e dei pastori è quindi quello di “raccogliere le forze e a rilanciare l’entusiasmo per la nascita di famiglie più pienamente rispondenti alla benedizione di Dio, secondo la loro vocazione”. Più che “rispiegare i difetti dell’attuale condizione odierna e i pregi del cristianesimo”, si tratta soprattutto di “invitare con franchezza i giovani ad essere audaci nella scelta del matrimonio e della famiglia”, per la quale serve una “santa parresia”.

Secondo il Santo Padre “un cristianesimo che ‘si fa’ poco nella realtà e ‘si spiega’ infinitamente nella formazione”, rappresenta una sproporzione pericolosa”, se non un “vero e proprio circolo vizioso”. Il pastore dovrà quindi mostrare che il “Vangelo della famiglia” non è una “fantasia romantica” ma è “davvero ‘buona notizia’, in un mondo dove l’attenzione verso sé stessi sembra regnare sovrana”. Egli rimarrà “vigilante” e perseverante nella preghiera, evitando troppi “discorsi” e privilegiando una più concreta “cura pastorale”. La rinuncia del pastore agli “affetti familiari” serve a “destinare tutte le sue forze, e la grazia della sua speciale chiamata, alla benedizione evangelica degli affetti dell’uomo e della donna”.

Il ministero sacerdotale ed episcopale, ha proseguito il Pontefice, “ha bisogno di sviluppare l’alleanza della Chiesa e della famiglia, altrimenti inaridisce, e la famiglia umana si farà irrimediabilmente distante, per nostra colpa, dalla Lieta Notizia donata da Dio”. Se i pastori saranno capaci del “rigore degli affetti di Dio”, ha detto in conclusione il Papa, “anche una donna samaritana con cinque ‘non-mariti’ si scoprirà capace di testimonianza” ed “un maturo pubblicano si precipiterà giù dall’albero e si farà in quattro per i poveri ai quali – fino a quel momento – non aveva mai pensato”.  

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione