I musulmani possono assistere alla Messa nella sua interezza?

Un segno di rispetto e di solidarietà

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Nella sua consueta rubrica di liturgia, padre Edward McNamara LC, professore di Liturgia e Decano di Teologia presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma, risponde oggi ad una domanda di un lettore italiano.
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Alcune domeniche fa, in alcune chiese in Italia e in Francia hanno assistito alla Santa Messa persone di fede islamica, come segno di solidarietà dopo l’omicidio di padre Jaques Hamel, avvenuto nei pressi di Rouen, in Normandia, da parte di due estremisti islamici. Anticamente i penitenti, gli eretici, nonché i catecumeni venivano allontanati dal celebrante prima della parte sacrificale della Messa, non essendo in grado di conoscere i Misteri Eucaristici. Questa prassi è stata abbandonata dalla Chiesa? I musulmani possono assistere alla Santa Messa nella sua interezza, compresa la Liturgia Eucaristica? Grazie.R.C., Roma
È vero, c’è stato un periodo storico durante il quale ad alcune categorie di persone non era permesso rimanere per l’intera durata della celebrazione eucaristica. Veniva chiesto a loro di andare via prima della Preghiera dei Fedeli. Ancora oggi i riti che precedono il battesimo degli adulti prevedono un simile congedo, che ricorda simbolicamente questa antica pratica.
Coloro che venivano più frequentemente congedati erano i catecumeni, perché stavano ancora apprendendo il Vangelo e il suo cammino, e i penitenti che compievano pubblica penitenza ed erano esclusi dalla Comunione per un preciso periodo di tempo.
I motivi erano sia pratici che teologici. Ai primi esordi della Chiesa, circondata da un ambiente spesso ostile, non era sempre sicuro né prudente ammettere chiunque ai sacri misteri. Poiché i catecumeni erano ancora al di fuori della Chiesa, nonostante già “credenti”, essi venivano considerati non iniziati e quindi non ancora saldi nella fede. La Chiesa non era ancora disposta a permettere loro di essere presenti nel momento in cui il grandioso mistero del Corpo e Sangue di Cristo veniva celebrato.
Venivano quindi congedati per ricevere insegnamento, nonostante in alcuni casi la spiegazione completa del mistero dell’Eucarestia non venisse impartita sino a dopo il battesimo stesso.
Teologicamente i catecumeni erano esclusi perché non facevano ancora parte del Corpo di Cristo.
Perciò, negli scritti di Clemente d’Alessandria (150-215), i catecumeni escono, dopo aver preso parte all’intonazione dei Salmi. Poco più tardi rientreranno per unirsi ad altre preghiere.
Nell’opera nota come Costituzioni Apostoliche (circa 375-380) troviamo congedi successivi, avendo ogni classe le proprie preghiere. Innanzitutto, c’era un’esortazione rivolta ai non credenti di non essere presenti: “Che nessun ascoltatore, nessun pagano, sia presente”. Seguiva una litania che consisteva in una serie di intercessioni per i catecumeni, e successivamente una preghiera per loro, ed infine venivano congedati. Dopo che i catecumeni si erano prostrati, il diacono diceva:
“Preghiamo sinceramente per i catecumeni.
Risposta: Κύριε ἐλέησον
Alziamoci in piedi.
Preghiamo.
Che Dio, pieno di misericordia e pietà, possa udire le loro suppliche.
Che apra le orecchie dei loro cuori,
ed li istruisca (κατηχήσῃ) nella parola della verità.
Che incuta loro timore, e confermi la fede nelle loro menti.
Che riveli loro il Vangelo della giustizia.
Che dia loro una mente divina, prudente consiglio, e virtuosa conversazione, per far sì che sempre pensino, ragionino e si curino di ciò che concerne Dio, camminino giorno e notte nella sua legge, ricordino i suoi comandamenti, rispettino le sue norme.
Sempre più sinceramente imploriamo per loro conto;
Che Egli possa allontanarli da ogni evento maligno e indegno, da ogni diabolico peccato, e da ogni assalto del nemico.
Che li renda degni per il tempo del loro lavacro di rigenerazione, il perdono dei loro peccati, e la veste dell’immortalità.
Che benedica il loro venire e il loro andare, tutte le loro abitudini di vita, le loro case e i loro familiari, e i loro figli, che Egli li benedica mentre crescono, e dia loro la saggezza che si confà’ alla loro età.
Che appiani la via davanti a loro per il loro benessere.
Alzatevi.
Chiamate l’angelo della pace, o catecumeni.  
Che tutto il vostro futuro possa essere pieno di pace.
Che l’oggi e tutti gli altri giorni possano essere pieni di pace, pregate.
Che la vostra fine possa essere cristiana.
Per ciò che è buono e giusto.
Mostratevi al Dio vivente e il suo Cristo [fine]”.
Dopo il VI secolo, con il prevalere dei battesimi dei bambini e l’avvento della penitenza privata anziché pubblica, i vari congedi finirono per scomparire in quanto vi erano pochi catecumeni adulti e nessun pubblico penitente. Il congedo dei penitenti tuttavia non era una pratica universale come quella dei catecumeni, e scomparve ben presto. Perciò, quando l’imperatore Teodosio, nel 390, si sottopose a penitenza per un massacro che aveva ordinato, gli venne permesso di essere presente ai sacri riti, ma non invece di comunicarsi finché non fosse stato solennemente riammesso.
Tuttavia, in alcuni riti orientali permangono alcuni elementi dell’antica pratica, per esempio le preghiere per i catecumeni, che però vengono solitamente recitate in silenzio dai sacerdoti, inclusa l’esortazione a uscire dalla chiesa. Altro elemento in questi riti è quando il diacono, prima della recitazione del Credo, grida: “Le porte! Le porte!”. Questo è un residuo dell’antica disciplina in cui le porte della chiesa venivano sorvegliate in modo che i non cristiani, ovvero coloro “al di fuori” della Chiesa, rimanessero letteralmente “fuori” dalla chiesa durante l’Eucarestia.
Con il passare del tempo, l’Europa divenne quasi completamente cristiana e la dottrina cristiana divenne di dominio pubblico, e così il bisogno di tale sorveglianza, essenzialmente, scomparve. Chiunque poteva partecipare alla Messa, e praticamente più nessuno aveva la possibilità di stabilire chi dei presenti andasse ritenuto in grado di partecipare all’Eucarestia oppure no.
L’idea che un non cattolico partecipi a una Messa cattolica, che sia per curiosità o per rispetto dei cattolici, non è nuova e, per quanto non comune, si è già avverata altre volte. George Washington (1732-1799) partecipò più volte alla Messa, in segno di opposizione verso l’allora anticattolicesimo, e così fecero molti altri membri della Convenzione Costituzionale. Inoltre, il leader musulmano dei territori palestinesi assiste quasi ogni anno alla Messa di Mezzanotte celebrata a Betlemme. Simili dimostrazioni di rispetto verso il credo religioso dei concittadini sono atti di cortesia e hanno luogo in un contesto completamente differente dalla situazione della Chiesa delle origini che abbiamo descritto prima.
La recente partecipazione alla Messa da parte di alcuni musulmani in seguito all’assassinio di un anziano sacerdote si può probabilmente vedere sotto quest’ottica, come un segno di rispetto e di solidarietà verso i loro vicini cattolici, così come una condanna di coloro che compiono atti efferati nel nome della loro religione.
[Traduzione dall’inglese a cura di Maria Irene De Maeyer]
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I lettori possono inviare domande all’indirizzo liturgia.zenit@zenit.org. Si chiede gentilmente di menzionare la parola “Liturgia” nel campo dell’oggetto. Il testo dovrebbe includere le iniziali, il nome della città e stato, provincia o nazione. Padre McNamara potrà rispondere solo ad una piccola selezione delle numerosissime domande che ci pervengono.

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Fr. Edward McNamara

Padre Edward McNamara, L.C., è professore di Teologia e direttore spirituale

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