I mondi dei giovani: tra solitudini e speranze

Lunedì prossimo a Roma un dibattito con lo scrittore Carlo Climati

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ROMA, venerdì, 25 febbraio 2012 (ZENIT.org) – Il recente Messaggio del Papa per la Giornata della Pace si rivolge principalmente ai giovani, che “con il loro entusiasmo e la loro spinta ideale, possono offrire una nuova speranza al mondo”.

In questo solco di fiducia e di stima per le nuove generazioni vuole inserirsi la conferenza-dibattito I mondi dei giovani: tra solitudini e speranze, che si terrà a Roma lunedì 5 marzo 2012, alle ore 21, nel teatro della parrocchia San Leonardo Murialdo (via Pincherle 144). Interverrà Carlo Climati, giornalista e scrittore (*).

L’incontro sarà un’occasione per dialogare e riflettere sull’attualità del mondo giovanile, sulle problematiche che lo caratterizzano e sulle possibili strade da percorrere nel campo dell’educazione e dell’impegno sociale.

L’ingresso è libero. Sono invitati studenti, educatori, catechisti, insegnanti, allenatori, genitori e tutti coloro ai quali sta a cuore il futuro dei ragazzi.

La conferenza è organizzata dal Pontificio Oratorio San Paolo e dal Centro giovanile sociale San Leonardo Murialdo.

“Nel dialogo con i giovani – spiega Climati – dobbiamo sforzarci di seguire l’esempio di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Loro hanno sempre manifestato una profonda stima per i ragazzi, in un mondo che mostra sempre più spesso incuria e disinteresse nei confronti delle nuove generazioni”.

“Proviamo un po’ a guardarci intorno- prosegue lo scrittore -. Sono tante, purtroppo, le occasioni in cui i giovani vengono traditi, usati, strumentalizzati, schiavizzati, indottrinati, manovrati, calpestati nella loro dignità di esseri umani”.

“Pensiamo, invece, al grande valore che hanno avuto le Giornate Mondiali della Gioventù. Sono state delle grandissime manifestazioni di stima nei confronti dei ragazzi. Hanno valorizzato i giovani. Li hanno finalmente considerati per ciò che sono: esseri umani con un cuore, un cervello ed un’anima”.

“Pensiamo all’importanza della tradizione dell’oratorio, che è sempre molto viva. L’oratorio nasce in un ambiente di fede, come quello della Chiesa, ma ha le braccia aperte per tutti. Non impone, ma propone. Aiuta con discrezione, senza chiedere nulla in cambio”.

“Nell’oratorio il giovane può trovare sempre qualcuno che lo segue e che lo riconosce, lo saluta, lo chiama per nome. Per un ragazzo, andare all’oratorio e confrontarsi con altri amici significa già educarsi a fare uno sforzo. Significa uscire dal proprio guscio, imparare a gestire la propria libertà e metterla a confronto con quella dei propri coetanei”.

Carlo Climati è autore di vari saggi sul mondo giovanile. Recentemente ha pubblicato il libro Immenso sguardo (Editrice Rogate), che analizza le tematiche più attuali della gioventù del terzo millennio: l’amore, la famiglia, lo studio, lo sport, i viaggi, la fede, il lavoro, la politica, il tempo libero, la vita virtuale su internet, la violenza, la sofferenza, l’incomunicabilità, la dittatura dell’insoddisfazione.

Il primo sabato di ogni mese, dalle 21 alle 22.30, Climati conduce su Radio Maria il programma Mondo giovani. Tra le altre sue pubblicazioni: Il popolo della notte e I giovani e l’esoterismo (Paoline).

* Il suo sito è www.carloclimati.com

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ZENIT Staff

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