I Incontro Latinoamericano di Animazione Biblica della Pastorale

“La Parola di vita, fonte di discepolato e missione”

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BOGOTÁ, venerdì, 17 luglio 2009 (ZENIT.org).- Dal 9 al 12 luglio si è svolto a Bogotà (Colombia) il I Incontro Latinoamericano di Animazione Biblica della Pastorale, sul tema “La Parola di vita, fonte di discepolato e missione”. Al termine, i partecipanti hanno diffuso un messaggio.

L’Incontro è stato organizzato dal Centro Biblico per la Pastorale dell’America Latina (CEBIPAL), dipendente dal Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM), e ha riunito Vescovi e direttori di Animazione Biblica della Pastorale (sacerdoti, religiose e laici) delle Conferenze Episcopali di Messico, Costa Rica, Panama, Cuba, Repubblica Dominicana, Venezuela, Ecuador, Perù, Brasile, Paraguay, Uruguay, Argentina, Cile e Colombia, per riflettere e progettare l’Animazione Biblica della Pastorale della Chiesa (ABP), informa il CEBIPAL.

“Abbiamo voluto condividere con il popolo di Dio che peregrina in queste terre le nostre riflessioni e conclusioni”, afferma il messaggio.

I firmatari si dicono ispirati dai documenti del Magistero della Chiesa: la Dei Verbum del Concilio Vaticano II e il Documento di Aparecida, così come le esperienze dei precedenti incontri regionali di Pastorale Biblica.

“La riflessione sul cammino della Pastorale Biblica nelle nostre Chiese – affermano – ci ha permesso di verificare i punti di forza e di debolezza, le opportunità e le sfide che ci animano e ci esortano nella nostra opera pastorale”.

Negli ultimi anni, osservano, “da un lato la Pastorale Biblica si intende come il processo di animazione biblica della vita pastorale della Chiesa, dall’altro si è verificato un salto qualitativo nella comprensione di questa animazione, nel senso che la Parola di Dio è la fonte o l’anima della vita della Chiesa, come lo è l’Eucaristia (DV21)”.

“La Bibbia è quindi una mediazione tra l’autore sacro, attraverso il quale ci giunge la Parola di Dio, e il lettore cristiano. Il nostro cammino ha portato alla nascita di un nuovo paradigma della Pastorale Biblica”, aggiungono.

Tra i punti di forza condivisi dai partecipanti ci sono vari elementi: “risvegliare il popolo di Dio all’ascolto, alla meditazione, alla preghiera e alla messa in pratica della Parola; l’esperienza della Lectio Divina; i materiali dell’ABP che ogni Chiesa particolare sta producendo; la Settimana o il Mese della Bibbia che si celebra praticamente in tutti i Paesi con una calda accoglienza; le commissioni nazionali di pastorale biblica, in genere in congiunto con la catechesi; gli ideari o gli orientamenti di Pastorale Biblica in alcune Chiese”.

Si tratta di una delle “grandi opportunità di partecipazione del popolo fedele alla celebrazione liturgica della Parola e dell’Eucaristia”, constatano, proponendo “ai sacerdoti un maggiore interesse nel preparare le omelie, più centrate sulla Parola di Dio, secondo l’invito che ci ha rivolto Aparecida”.

Con Benedetto XVI, indicano, “noi sacerdoti dobbiamo chiederci: ‘Siamo realmente pieni della Parola di Dio? E’ davvero il cibo di cui ci nutriamo, più del pane e delle cose di questo mondo? La conosciamo davvero? La amiamo? Ci occupiamo interiormente di questa Parola al punto che lascia sul serio un’impronta nella nostra vita e forma il nostro pensiero?”.

L’ABP, rilevano, “sta dando origine alla formazione di discepoli missionari che [come afferma Aparecida] ‘anelano a nutrirsi con il Pane della Parola: vogliono accedere all’interpretazione adeguata dei testi biblici e impiegarli come mediazione di dialogo con Gesù Cristo, perché siano anima dell’evangelizzazione e dell’annuncio di Gesù a tutti’”.

Per questo, ritengono necessario “che i fedeli abbiano ampio accesso alla Parola di Dio, acquisendo, in primo luogo, il libro della Bibbia e avendo sussidi che permettano loro di iniziarsi alla sua lettura, per raggiungere l’esperienza dell’incontro personale con Gesù Cristo, Parola incarnata del Padre, centro di tutta la Scrittura”.

“Nelle nostre Diocesi aumenta il numero degli agenti di pastorale, dai laici e consacrati ai presbiteri, che richiedono una migliore formazione biblica che li renda capaci di un’azione missionaria in conformità con la consapevolezza di una nuova evangelizzazione, la cui espressione più ampia e profonda si realizzi nella Missione Continentale”.

I firmatari tornano infine alle loro Chiese particolari “con animo fermo e rinnovata speranza nel fatto che il cammino dell’ABP nei prossimi anni farà ardere il cuore dei credenti trasformandoli in discepoli missionari che annunciano il Regno di Dio per la trasformazione della realtà dei nostri popoli”.

“Nel nostro cammino – concludono – ci accompagna la Vergine Maria, prima discepola di Gesù, l’ascoltatrice che ha messo in pratica fedelmente la Parola”.

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ZENIT Staff

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