I Gonzaga e i Papi: Roma e le corti padane fra Umanesimo e Rinascimento

Si chiude domani all’Università Europea di Roma, il convegno iniziato la scorsa settimana a Mantova

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Si è chiuso sabato 23 febbraio presso la Sacrestia della SS. Trinità all’Archivio di Stato di Mantova, la parte mantovana del convegno internazionale I Gonzaga e i Papi – Roma e le corti padane fra Umanesimo e Rinascimento (1418-1620). A promuovere l’evento il Distretto Culturale Le Regge dei Gonzaga, nell’ambito del più ampio progetto Distretti culturali di Fondazione Cariplo, in collaborazione con l’Università Europea di Roma.

Nell’ultimo dei tre giorni di convegno mantovano è stato presentato il database creato per il Distretto Culturale gonzaghesco. Titolo della giornata: Tecnologie informatiche per la valorizzazione dei beni culturali. Il primo intervento è stato a cura delle dottoresse Emanuela Langella e Sara Pettenati dell’Università Europea di Roma, le quali hanno illustrato le modalità di ricerca bibliografiche per l’implementazione del database.

A seguire c’è stato l’intervento più atteso, quello del partner tecnologico Global Informatica, con Giuseppe Dara e Matteo Provenzano, i quali hanno presentato nei dettagli quale sia stato il percorso per la schedatura dei beni culturali gonzagheschi. “Il sistema Catalogo beni culturali e bibliografici dei Gonzaga – ha affermato Dara – è una piattaforma on-line destinata al caricamento di schede bibliografiche e storico artistiche descrittive ed alla fruizione sul web delle stesse, sia in forma autonoma sia attraverso il sito del Distretto Culturale www.reggedeigonzaga.it”. Dal lato della gestione “l’intuitività dell’interfaccia di amministrazione – ha informato Provenzano – rende le operazioni di inserimento e modifica dati semplici, garantendo una rapida ed efficace fruibilità a fronte di una ricerca di un utente”. La caratteristica della piattaforma è quella di gestire due tipologie distinte di catalogazione: catalogazione di complessi architettonici, museali ed archivistici (SIRBeC) e catalogazione bibliografica tematica con schede (OPAC).

A seguire c’è stato l’intervento del coordinatore della ricerca dei beni gonzagheschi per il database Gianmarco Cossandi dell’Università Europea di Roma. “Il database bibliografico, collegato al progetto ed al sito web delle Regge – ha detto Cossandi – si pone come obiettivo quello di consentire l’accesso alla molteplicità di pubblicazioni che possono riferirsi ai numerosi temi che nelle diverse discipline hanno interessato la storia dei Gonzaga”. La ricerca dello staff universitario si è basata sull’importante volume di Raffaele Tamalio La memoria dei Gonzaga (1473-1999). “Il database è stato concepito – ha continuato il coordinatore – come un sistema aperto, open source. Una volta definitivamente avviato, il database potrà essere alimentato non solo con immissioni manuali ma anche con lo scambio di dati o addirittura con altri sistemi o altri database”.

Dopo un breve dibattito è stata la volta di Daniela Sogliani del Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te, la quale ha affrontato le problematiche della catalogazione ed edizione dei documenti gonzagheschi condotte negli anni dal Centro Internazionale. “Nel 1998 il Centro aveva dato inizio ad un progetto di ricerca propedeutico alla mostra La Celeste galeria  – afferma la Sogliani – nel quale sono stati presi in esame gli scambi collezionistici della famiglia Gonzaga dall’anno 1563 fino al sacco della città del 1630. Questo lavoro ha portato alla creazione di una banca dati gonzaghesca, costituita da oltre 10.000 trascrizioni di cui circa la metà sono ancora inedite”. Sul sito istituzionale del Centro di Palazzo Te sarà a breve disponibile una sezione (Banche dati Gonzaga) in grado di accogliere non solo la banca dati del Collezionismo gonzaghesco (1563-1630) ma anche altre esperienze  di catalogazione. “Sarebbe interessante – ha concluso la Sogliani – se le ricerche del Centro potessero dialogare con il database delle Regge”.

Simona Brunetti, della Fondazione “U. Artioli” Mantova Capitale dello Spettacolo, ha presentato la schedatura dei documenti gonzagheschi legati alla committenza teatrale nell’ambito del progetto di ricerca “Herla”. “L’Archivio informatico Herla – ha detto la Brunetti – analizza su vari ambiti il teatro rinascimentale e barocco. Fino ad oggi sono stati raccolti oltre 15.000 documenti, di cui circa 10.800 già catalogati e la cui descrizione è consultabile on-line. Quindi questo progetto non solo mette a disposizione degli studiosi una ingente mole di dati di difficile reperimento, ma anche di renderli accessibili già catalogati dal punto di vista tematico”.

La giornata si è conclusa con tre interventi più tecnici, rivolti a presentare tecnologie innovative e futuri sviluppi delle indagini e dei progetti in corso. La restauratrice Sara Penco ha illustrato un sistema di archiviazione e di individuazione delle opere d’arte su base iconografica utilizzato anche dall’Arma dei Carabinieri per l’identificazione del patrimonio trafugato o scomparso (Sistema Penco). A seguire l’intervento del mantovano Guido Bazzotti, il quale ha presentato i progetti di valorizzazione e conservazione basati sull’uso di ricostruzioni 3D. Mentre ha concluso i lavori Laura Ciancio, responsabile dell’Area servizi digitali e accesso ai documenti e di Internet culturale dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico.

Il convegno si è spostato oggi all’Università Europea, dove domani avrà luogo la conclusione.

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ZENIT Staff

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