I giovani italiani, delusi dalla politica, vedono nella famiglia "il pilastro della società" 

Un’indagine del Link Campus University rivela che i giovani credono nella famiglia al punto da attribuire ai genitori “il fascino del mito”

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Generazione Proteo. Giovani italiani: solisti fuoriclasse, è il titolo di una ricerca curata dal Laboratorio di Ricerca Socio Economica della Link Campus University. I risultati sono confortanti, giacché dipingono un quadro della gioventù italiana privo di stereotipi negativi.

Preferiscono la famiglia e l’amicizia al successo, tengono più al lavoro che al denaro, danno priorità all’intelligenza piuttosto che alla bellezza. E si interessano alla politica, pur diffidando della classe dirigente e delle Istituzioni in genere.

“Monadi, solisti – ha commentato Nicola Ferrigni, direttore di Link Lab – che faticano a trovare armonia nella propria orchestra, rappresentata dalla propria classe, dal proprio gruppo, dal proprio Paese di cui non ci si sente più orgogliosi, di cui si condanna l’instabilità politica e che si vorrebbe lasciare per un periodo”.

L’indagine, condotta tra i giovani dai 17 ai 19 anni, mostra una generazione responsabile. Il 97,5% ritiene la famiglia il pilastro della società, un porto sicuro, al punto da, come ha osservato Ferrigni, “attribuire ai genitori il fascino del mito”.

Mito che è difficile poter imitare in Italia. 7 giovani su 10, infatti, si dichiarano insoddisfatti del proprio Paese, tanto che il 56,2% andrebbe a vivere all’estero “per fare un’esperienza diversa” (28,2%), ma soprattutto per  “trovare lavoro”, perché “l’Italia non premia il talento” e “non crede nei giovani”.

La criticità nei confronti del proprio Paese e della politica non costituisce un impedimento al voto, che è anzi visto come uno strumento di democrazia utile al cambiamento. Si rileva che quasi 8 giovani su 10 andranno a votare alle prossime elezioni. Al contrario, internet non è considerato un modello partecipativo (per 2 intervistati su 3 il web da solo non garantisce democrazia e partecipazione). Il miglior veicolo cui attingere informazione è invece considerato, da oltre il 43% degli intervistati, il “vecchio” telegiornale.

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ZENIT Staff

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