I Frati Minori ribadiscono la propria essenza missionaria

Terminato il 187° Capitolo Generale dell’Ordine

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ROMA, lunedì, 22 giugno 209 (ZENIT.org).- Si è svolta questo lunedì a Roma presso la Curia Generale dei Frati Minori la conferenza stampa al termine del 187° Capitolo Generale dell’Ordine, alla quale sono intervenuti fr. José Rodríguez Carballo, rieletto Ministro Generale dell’Ordine per il secondo mandato, fr. Michael Anthony Perry, Vicario Generale, e fr. Mirko Antonio Sellitto, addetto stampa del Capitolo.

Fr. José Rodríguez Carballo, ricorda un comunicato inviato dall’Ordine a ZENIT, ha voluto sottolineare ancora una volta l’essenza missionaria dell’Ordine dei Frati Minori, ricordando che la missione nasce dall’esperienza di fede, vissuta come fratelli e come “minori” (ultimi tra gli ultimi), e diventa un messaggio evangelico da donare al mondo, rispondendo alle sue più profonde domande di significato, di speranza e di pace.

Gli aspetti della missione francescana sono fondamentalmente due: inter gentes e ad gentes.

La missione inter gentes è caratterizzata dallo “stare in mezzo ai popoli, integrarsi con loro, comprenderne le domande e la complessità, inculturarsi per saper evangelizzare con un linguaggio adeguato e rispettoso delle culture e delle tradizioni presenti sul territorio”.

Per svolgere questo tipo di missione, ha osservato fr. Rodríguez Carballo, è necessario saper leggere i segni dei tempi, definiti dal Capitolo “la voce dello Spirito Santo che chiede dai frati una risposta adeguata”.

Questi segni sono stati identificati nell’inteculturalità che caratterizza la società attuale, nelle rivendicazioni per i diritti umani, nella crisi economica mondiale, nel disastro ecologico che si sta consumando in molte aree del pianeta, nell’ampio flusso delle migrazioni.

La missione ad gentes è invece quella che si apre a nuovi territori per testimoniare la propria fede e annunciarla a coloro che non la conoscono.

Progetti missionari e ambiti di riflessione

Oltre a rafforzare le proprie presenze in Terra Santa e in Marocco, il Capitolo ha scelto di iniziare nuovi progetti missionari. In Europa si vuole portare un rinnovato annuncio del Vangelo per farlo riscoprire all’interno di una cultura pesantemente secolarizzata; in Amazzonia si punta a rafforzare una presenza risalente al XVI secolo, con particolare attenzione alle problematiche riguardanti l’ecosistema a rischio; nuove iniziative si realizzeranno tra il 2009 e il 2015 in alcune aree dell’ex-Unione Sovietica e in Laos, Cambogia, Senegal, Camerun e Ghana.

In tutte queste situazioni, rivela il comunicato dell’Ordine, “i Frati si impegnano a stare ‘in frontiera’, nei luoghi segnati dalla violenza e dalla povertà estrema. Le comunità francescane si impegnano ed essere ‘ponti’ tra le culture e le religioni, per essere messaggeri di pace e di riconciliazione”.

I 152 rappresentanti dei Frati presenti al Capitolo hanno anche promosso due ambiti di riflessione per comprendere lo stato attuale dell’Ordine e fare progetti per il futuro.

Fr. Michael Anthony Perry ha parlato dell’impegno dei Frati Minori per la giustizia, la pace e la salvaguardia del creato. Nel suo intervento, ha menzionato il recente rapporto dell’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle Nazioni Unite (FAO) in cui si afferma che più di un miliardo di esseri umani nel nostro mondo soffre per la fame e la malnutrizione e si denuncia che un bambino su sei soffre le conseguenze della malnutrizione.

Dopo aver parlato del messaggio inviato dal Capitolo ai Ministri dell’Economia del G8 (cfr. ZENIT, 12 giugno 2009), fr. Perry ha evidenziato l’azione concreta dei Francescani nella cura dei poveri e dei più vulnerabili, come le persone affette dall’Hiv; dei programmi di riabilitazione e della creazione di micro-imprese per donne, ragazze e altre categorie deboli; dell’impegno al fianco dei poveri e degli emarginati che vivono nel cosiddetto mondo “sviluppato”. A tutto questo si aggiunge la promozione della pace e della riconciliazione in Africa, in Medio Oriente, nel Sud-Est asiatico, nell’America Latina, in Europa e nel Nordamerica.

Il religioso ha quindi ricordato la presenza capillare dell’Ufficio di Giustizia, Pace e Integrità del Creato a Roma e in molte aree del mondo “per vivere con chi soffre e non agire da lontano” e la presenza francescana presso le Nazioni Unite attraverso il Franciscans International, che coinvolge tutti i rami del movimento francescano del mondo e rappresenta l’unica voce di più di 800.000 religiosi e laici.

L’altro tema di riflessione è stato quello del rapporto con l’ebraismo. Fr. Rodríguez Carballo ha osservato che questo tipo di contatto è molto più recente rispetto a quello con il mondo musulmano, ma nonostante questo a Gerusalemme, attraverso l’unica parrocchia per i cattolici provenienti dall’ebraismo, la comunità francescana ha intrapreso un dialogo più costante con “i nostri padri nella fede”. Nell’Ordine, inoltre, ci sono molti religiosi provenienti dall’ebraismo.

Il Ministro Generale ha quindi anticipato ai giornalisti che la prossima settimana invierà una lettera aperta al Segretario Generale delle Nazioni Unite in merito alla situazione nello Sri Lanka, per chiedere un intervento che risollevi le popolazioni locali dalla situazione disumana in cui versano.

Al termine della Conferenza, fr. Rodríguez Carballo ha donato ai presenti il DVD sugli 800 anni dell’Ordine francescano “Omnes vocentur fratres minores”, realizzato per far memoria delle origini del carisma e mostrare come viene vissuto oggi nelle varie attività pastorali, missionarie e caritative che 15.000 Frati Minori portano avanti in oltre 110 Paesi del mondo.

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ZENIT Staff

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