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I dodici basamenti della città di Dio

Meditazione sulla Parola di Dio di mercoledì 24 Agosto – Festa di San Bartolomeo, Apostolo

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Lettura
La grandiosa visione di Giovanni che descrive la “città santa”, la sposa dell’Agnello che discende dal cielo ornata di gloria, rivela i piani misteriosi di Dio. Egli, che nell’Antico Testamento ha chiamato un popolo costituito da dodici tribù, ora fonda un nuovo popolo, sulla base della testimonianza dei dodici apostoli scelti da Gesù e da Lui inviati. San Bartolomeo, nei Vangeli chiamato anche Natanaèle, è uno di essi.
Meditazione
L’apostolo Giovanni ci ha trasmesso questo prezioso testo che riporta l’episodio della chiamata di Natanaèle, giovane israelita schietto e autentico, come Gesù stesso lo descrive. L’evangelista ci fa notare il ruolo dell’amico Filippo, che, una volta chiamato da Gesù e avendolo conosciuto, non tarda a voler trasmettere la sua gioia: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti». È bello notare il suo entusiasmo e anche il mistero per il quale Dio ci apre le strade, attraverso le mediazioni umane. Dio ci parla e ci chiama. E Filippo è molto deciso: «Vieni e vedi!». Il brano mostra il carattere dell’israelita Natanaèle: «Da Nazaret può venire qualcosa di buono?». Non gli mancava franchezza. Evidentemente, allora Nazaret doveva essere, secondo quel che ci dicono gli studiosi, poco più di un piccolo villaggio semisconosciuto. Come può venire da lì colui di cui hanno scritto i profeti? L’episodio ha una svolta decisiva nell’incontro con Gesù. «Come mi conosci?». Si sentì toccato nel vivo. Le parole misteriose di Gesù non sono spiegate dall’evangelista. «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto, quando eri sotto il fico». La reazione immediata di Natanaèle, che sembra colpito da una luce repentina, fanno riflettere. È quella luce che ha toccato il cuore di tante persone, e che ha rappresentato un prima e un dopo nella loro vita. Che esperienza di Dio ha potuto avere Natanaèle sotto l’albero di fichi? Se era lì raccolto in preghiera, cosa stava chiedendo o cercando? Cosa aveva percepito in quella circostanza? L’anziano Simeone, illuminato dallo Spirito, seppe riconoscere nel bambino portato in braccio dalla giovane madre, la salvezza, la «luce per illuminare le genti». Il fatto è che le parole di Gesù fanno subito scattare in Natanaèle la certezza della presenza di Dio in quell’uomo che ha rivelato di conoscerlo come nessun altro. È la chiamata misteriosa di Dio alla quale egli, “uomo in cui non c’è falsità”, ha risposto con generosità fino alla fine, fino ad essere uno dei dodici fondamenti della Chiesa di Cristo, sacramento universale di salvezza.
Preghiera
O Padre, ti ringrazio per il dono degli Apostoli. Sostieni e illumina i loro successori perché possano condurre, come tuo Figlio Gesù Cristo, il gregge dei fedeli sulla via della vita!
Agire
Oggi cercherò di conoscere meglio la parola del Papa e dei vescovi, successori degli apostoli.

Meditazione a cura di Padre Paolo Cerquitella, L.C., tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di EdizioniART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it.  

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ZENIT Staff

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