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I coriandoli di Dio

Come Lui ci tratta da figli, anche noi tratteremo da fratelli chi ci vive affianco

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Le tenui foglioline che colorano di verde gli alberi a marzo, dicono a tutti che la primavera ha acceso e fatto esplodere la vita. É proprio una resurrezione, una pasqua. Il verde della foglia è vita, la sua vibrazione è un canto.
Le foglie, che in autunno vedo abbondanti sulla strada, mi dicono anzitutto la generosità dell’albero che dona tutto: fiori a primavera, frutti in estate, tutte le foglie in autunno, (tutte…proprio tutte, fino all’ultima) e d’inverno offre la sua legna per riscaldarci e per l’utilità dell’uomo.
La foglia, che cade danzando leggera, mi invita a invecchiare con gioia, nella consapevolezza che, staccandosi dal ramo, si va a finire nei pressi della radice dove ci è segnalata la profondità delle origini e la solidità della roccia, su cui è fondata la vita.
Attraversando un bosco in autunno, quel turbinio di foglie staccate dal vento non ti pare che sia un segno di festa al tuo passaggio? Non sono forse quelli i coriandoli di Dio?
E quel tappeto variopinto di foglie, frusciante e canoro sotto i tuoi piedi non l’ha forse steso chi, nella sua fantasia da innamorato, ti voleva ancora una volta segnalare quanto sei importante per Lui? E voleva anche dirti che, come Lui ti tratta da figlio, così tu tratterai da fratello chi ti vive accanto.
Ciao da p. Andrea
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Andrea Panont

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