I centri Maria di Nazaret: evangelizzazione creativa del mondo

Intervista a Olivier Bonnassies, direttore di questa iniziativa in Terra Santa

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di Jesús Colina

NAZARET, martedì, 17 febbraio 2009 (ZENIT.org).- La realizzazione del Centro Internazionale Maria di Nazaret è la prima tappa di un grande progetto di evangelizzazione che ha come fine quello di far conoscere al grande pubblico la profondità del mistero della Madre di Dio, in particolare attraverso le nuove tecnologie della comunicazione, spiega Olivier Bonnassies, direttore del progetto.

A Nazaret, nella “città dove tutto iniziò”, spiega in questa intervista rilasciata a ZENIT, inizia anche un progetto di evangelizzazione che si estenderà attraverso i “centri mariani associati” in tutto il mondo.

Cos’è il progetto Maria di Nazaret?

O. Bonnassies: Il 25 marzo 2007, giorno della festa della Annunciazione, a Nazaret, è stata posta la prima pietra del Centro internazionale “Maria di Nazaret”. Il patriarca latino di Gerusalemme Michel Sabbah, accompagnato da vescovi di tutte le Chiese cristiane tradizionali in Terra Santa, ha presieduto questa toccante cerimonia, durante la quale il nunzio apostolico ha impartito la benedizione di Benedetto XVI.

“Mai le Chiese cristiane di Terra Santa, cattoliche, ortodosse e protestanti, si erano unite in questo modo per appoggiare un progetto. È un piccolo miracolo!”, ha detto monsignor Marcuzzo, vescovo di Nazaret, delegato della Conferenza episcopale di Terra Santa a seguire il progetto.

Ed ha aggiunto: “Questa iniziativa mi rende molto felice: sarà utile alla Chiesa in Terra Santa, ai pellegrini e anche alla Chiesa universale, perché ci spronerà in modo molto pratico ad affidarci al grande mistero dell’Incarnazione e alla sublime terra di Maria nel cuore della comunità cristiana!”.

I lavori per la realizzazione del Centro – che offrirà a pellegrini, turisti e abitanti di Terra Santa, un luogo unico, con diverse formule, per scoprire non solo Maria, ma anche le fondamenta della fede cristiana – sono in corso. Si concluderanno fra poco più di un anno, cosa che consente di prevederne l’inaugurazione per il 2010.

Qual è l’obiettivo del progetto?

O. Bonnassies: La realizzazione del Centro di Nazaret è la prima tappa di un grande progetto di evangelizzazione che ha come fine quello di far conoscere al grande pubblico la grandezza del mistero della Madre di Dio, e tutta la bellezza, la verità e la profondità della fede cristiana, utilizzando soprattutto le diverse tecnologie della comunicazione.

Nello spirito di san Luigi Maria Grignon de Monfort, vogliamo far conoscere e promuovere l’amore per la Vergine Maria, perché attraverso di lei Gesù possa essere conosciuto meglio e amato di più. “Attraverso la Santissima Vergine Maria, Gesù Cristo è venuto al mondo e anche attraverso di lei deve regnare nel mondo”, diceva il Santo nel “Trattato della vera devozione” (n. 1).

In una seconda fase, il progetto Maria di Nazaret si estenderà al mondo intero, attraverso la creazione dei centri mariani associati, che useranno i contenuti realizzati per il centro di Nazaret. Già tre sono in programma: in Libano, in Brasile e in Polonia, che godono di un crescente finanziamento locale, nonché delle produzioni multimediali distribuite ai centri mariani, dei mezzi di comunicazione tradizionali e della diffusione di pagine Web sulla Vergine Maria e sull’insieme della fede cristiana, in associazione con altri movimenti.

Si è arrivati già al finanziamento totale del progetto?

O. Bonnassies: Purtroppo ancora no. L’intero progetto costerà 9,5 milioni di euro. Ne abbiamo già recuperati 6,5 ma ne mancano ancora 3 milioni per poter concludere le opere nei cinque edifici che abbiamo comprato e per finanziare la realizzazione di una prima serie di contenuti multimediali di alta qualità che sono stati avviati.

Ritiene che questo progetto risponda ad una necessità attuale?

O. Bonnassies: Sì: questo mondo ha bisogno di riscoprire Maria. Ci troviamo oggi in una situazione paradossale: la maggior parte della gente non conosce gli elementi fondamentali della fede cristiana e allo stesso tempo il mondo ha una grande sete di verità. Ma ha perso la bussola e non sa dove trovarla. I cristiani, che hanno veramente qualcosa da dire, tesori magnifici da trasmettere, per mostrare quanto la fede sia fondata, vera, forte e bella, devono fare ricorso a tutti i mezzi per farsi sentire dal grande pubblico.

Il progetto Maria di Nazaret è nato dalla necessità di dotarsi di tecnologie nuove e di adattarsi alle nuove modalità, per far conoscere e amare, in modo rinnovato, la donna che porta Cristo.

Quali sono i punti forti su cui contate per il futuro?

O. Bonnassies: Ve ne sono diversi, grazie a Dio. Il primo punto forte è che la pietra angolare di questo progetto è stata collocata a Nazaret, proprio di fronte alla basilica dell’Annunciazione, lì dove tutto è iniziato, nel luogo santo dell’Incarnazione, lì dove l’Eterno è entrato nel tempo e lì dove Gesù, Maria e Giuseppe hanno vissuto trenta anni vi vita nascosta.

Il fatto che questo progetto parta da Nazaret è una opportunità e un privilegio, perché qui giunge mezzo milione di pellegrini l’anno, che si irradiano a loro volta sul mondo intero. Le Chiese locali hanno voluto ardentemente una iniziativa come questa, dopo il Sinodo dell’anno 2000 che ha definito la “pastorale dei Luoghi Santi” come una grande priorità.

Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno chiesto più volte che si faccia tutto il possibile per aiutare i cristiani in Terra Santa. Questo progetto di pace, che è stato ben accolto da tutte le comunità cristiane, e persino dai musulmani e dagli ebrei locali, consentirà anche di offrire nuovi posti di lavoro, creare relazioni con numerosi Paesi e dare ai nostri fratelli in Terra Santa nuovi motivi per rimanere, secondo la propria vocazione.

Questo grande progetto di unione attorno a Maria è appoggiato da tre patriarchi, nove cardinali, dai vescovi dei maggiori santuari mariani (Loreto, Lourdes, Guadalupe, Czestochowa, Aparecida, ecc.), da molte personalità, 25.000 donatori, 2.000 preghiere personali e 50.000 abbonati al nostro bollettino giornaliero e gratuito su Internet “Un minuto con Maria”.

Il progetto Maria di Nazaret si svilupperà in una logica di apertura e di associazione con tutti i movimenti e i produttori cristiani che condividono le stesse finalità e lo stesso desiderio di evangelizzazione attraverso i mezzi di comunicazione.

Cosa è il centro mariano associato a Maria di Nazaret?

O. Bonnassies: Il centro mariano associato è un concetto molto semplice: è un luogo in cui il grande pubblico può venire per scoprire, in un modo nuovo e intenso, la Vergine Maria e l’insieme della fede cristiana, attraverso le produzioni multimediali che saranno, se possibile, costantemente rinnovate.

Quali sono i luoghi dove in futuro questi centri mariani associati potranno svilupparsi?

O. Bonnassies: I progetti saranno avviati sempre su richiesta del vescovo locale, con l’impegno di una comunità religiosa che ad essi si dedicherà quotidianamente. I luoghi potranno essere i numerosi santuari esistenti, piccoli o grandi, o altri contesti idonei: soprattutto sarà necessario che la fede venga annunciata in modo forte, moderno e attraente, per toccare in una maniera diversa la gente che la Chiesa non riesce a raggiungere.

Oltre alle strutture di dimensioni importanti, che ricevono migliaia o milioni di fedeli, sarà anche possibile presentare gli audiovisivi di evangelizzazione, prodotti dai centri mariani, in sale dedicate, messe a disposizione dai santuari o dai luoghi di evangelizzazione già esistenti.

In che modo e da chi saranno gestiti questi centri mariani, associati al Centro Mariano Internazionale di Nazaret, che avete intenzione di costituire nel mondo?

O. Bonnassies: I centri mariani associati che si creeranno nel futuro saranno sempre g
estiti e finanziati localmente da coloro che se ne vorranno fare carico. Si potrà trattare di comunità, congregazioni o movimenti, con l’incoraggiamento e l’appoggio dei propri vescovi.

Questi centri mariani funzioneranno come un “franchising”, nel senso che noi metteremo a loro disposizione, senza alcun onere, tutte le produzioni audiovisive elaborate con il nostro marchio. Da parte loro, i centri restituiranno al Centro il 9% delle entrate ottenute dalle loro attività (ingresso, rivendita, ristorante, ecc.).

È bene precisare che questo progetto, che assume la forma di una struttura commerciale classica, non ha scopo di lucro, e che tutto il personale dell’associazione Maria di Nazaret è sempre volontario e continuerà ad essere anche nel futuro.

Inoltre, le entrate che la nostra Associazione riceverà – che speriamo essere sempre più importanti, nella misura in cui cresca il numero dei centri mariani associati – saranno utilizzate solo per due finalità: produrre incessantemente nuovi contenuti multimediali di alta qualità al servizio del Vangelo e sostenere i centri mariani che si trovino in difficoltà, soprattutto nei Paesi in cui l’evangelizzazione è più difficile.

Sono semplici principi che tuttavia consentiranno a molte persone di unirsi a questo progetto disinteressato, completamente al servizio dell’evangelizzazione, e di trovare così le risorse per il suo sviluppo.

A quante persone sperate di arrivare in questo modo?

O. Bonnassies: Stiamo lavorando attualmente al progetto di un “centro mariano modello” che costerebbe circa due milioni di euro e potrebbe accogliere 250.000 persone l’anno. Pensiamo che questo tipo di centro potrà trovare una copertura finanziaria da tutte le zone sviluppate che raccolgono diversi milioni di persone.

Speriamo che nei prossimi anni ci potranno essere diverse decine di centri di questo tipo, che complessivamente potranno essere visitati da diversi milioni di persone l’anno.

Se riuscissimo a raggiungere questo obiettivo, se questo potrà aiutare numerose persone di tutto il mondo a riscoprire Maria e, attraverso di lei e con lei, Gesù nostro salvatore, e se anche i siti Internet associati avranno un pubblico numeroso, sarà formidabile.

Tutto questo potrà cambiare molte cose, perché vorrà dire che avremmo creato un’importante rete di distribuzione cristiana che attualmente non esiste e che sarà a disposizione di tutti; che tutti i produttori cristiani che lo vorranno, potranno sviluppare progetti di maggiore estensione, avendo la possibilità di raggiungere più facilmente un pubblico più ampio e allo stesso tempo un maggior ritorno economico. La diffusione dei centri mariani sarà un’opportunità fenomenale per portare le persone a scoprire la bellezza, la profondità e la verità della fede cristiana.

Attualmente sta cercando dei soci per tutto questo?

O. Bonnassies: È un progetto che evidentemente è difficile da portare avanti e tutte le iniziative di buona volontà saranno benvenute. Chi avesse l’idea di poter contribuire alla creazione di un centro mariano associato a quello di Nazaret nel proprio Paese o regione, può iniziare a rifletterci e a sentire il proprio vescovo. Questo progetto sarà portato avanti in associazione a tutti coloro che amano la Vergine Maria e che hanno a cuore la Terra Santa, l’unità dei cristiani e l’evangelizzazione del mondo.

Nei secoli passati, i nostri padri costruivano cattedrali. In questo inizio del terzo millennio, speriamo di costruire i centri mariani che irradieranno la fede sul mondo di oggi! È un privilegio e una gioia profonda partecipare a questo progetto; tutti i volontari e benefattori lo vivono così.

Gli anni trascorsi dimostrano che la Provvidenza lo vuole. Nel mondo, migliaia di esseri umani aspettano di ascoltare il Vangelo. La partecipazione di tutti coloro che si sentono chiamati a questo progetto è veramente necessaria.

Per maggiori informazioni: http://www.mariedenazareth.com

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ZENIT Staff

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