I canali digitali, "campo fondamentale della 'nuova' uscita missionaria"

Messaggio di papa Francesco ai partecipanti al congresso nazionale della pastorale delle comunicazioni sociali del Brasile

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Si tiene in questi giorni, nel santuario mariano di Aparecida, in Brasile, il quarto congresso nazionale della pastorale delle comunicazioni sociali (Pascom) del Brasile. I partecipanti hanno ricevuto giovedì scorso, 24 luglio, un messaggio di papa Francesco, a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin. L’incontro si tiene nell’anniversario della visita del Pontefice in Brasile per le celebrazioni della Gmg di Rio de Janeiro.

Veicolo attraverso il quale è possibile annunciare il Vangelo può essere anche lo strumento digitale. Il Papa spiega nel messaggio che “nessun cammino può, né deve, essere precluso a chi, in nome di Cristo risorto, s’impegna a diventare sempre più solidale con l’uomo; con il Vangelo in mano e nel cuore, è necessario riaffermare che è tempo di continuare a preparare cammini che conducano alla Parola di Dio, non trascurando di rivolgere un’attenzione particolare a chi ancora vive in una fase di ricerca”.

Infatti, prosegue, “una pastorale nel mondo digitale è chiamata a tener conto anche di coloro che non credono, sono caduti nello sconforto e coltivano nel cuore il desiderio di assoluto e di verità non effimere, dato che i nuovi media permettono di entrare in contatto con seguaci di tutte le religioni, con non credenti e persone di tutte le culture”.

Pertanto – prosegue il Santo Padre – “i canali digitali sono un campo fondamentale nella nuova ‘uscita’ missionaria” a cui tutti “siamo chiamati”. Di qui l’invito agli operatori pastorali “a unirsi, con fiducia e con creatività consapevole e responsabile, alla rete di rapporti che l’era digitale ha reso possibile”. Infine, la precisazione del Papa, il quale rammenta “che il continente digitale, prima di essere una mera realtà tecnologica, è innanzitutto un luogo di incontro tra uomini e donne le cui aspirazioni e le cui sfide non sono virtuali, ma reali e hanno bisogno di una risposta concreta”.

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ZENIT Staff

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