"I Boko Haram non sono onnipotenti, solo Dio lo è. E li sconfiggerà"

Mons. Kaigama, presidente della Conferenza episcopale nigeriana, parla della grave situazione del suo Paese ma non perde la fiducia

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Il Meeting di Rimini chiuderà quest’anno la sua XXXV edizione, il prossimo 30 agosto, con un incontro dal titolo “Testimoni di libertà”. Tra gli invitati ci sarà Ignatius Kaigama, arcivescovo di Jos e presidente della Conferenza episcopale nigeriana.

Il presule nigeriano in un’intervista a Tempi definisce “un’espressione di solidarietà verso tutti i nigeriani e specialmente verso la Chiesa nigeriana” l’invito che gli è stato rivolto dagli organizzatori della kermesse, della quale è stato ospite già nell’edizione del 2012.

Mons. Kaigama ha parlato dell’origine della sofferenza del suo popolo, ossia il gruppo fondamentalista Boko Haram, che “in qualche modo – ha detto – riesce a controllare quell’area (il nord del Paese) come se fosse di sua proprietà, come se fosse casa sua. Sembra che possano fare tutto quello che vogliono, uccidere e rapire chi vogliono. Che riescano a fare queste cose con relativa facilità è molto preoccupante. Dagli ultimi attacchi poi si capisce che stanno perfezionando le loro azioni violente, agiscono con sempre maggiore forza e astuzia”.

Il perfezionamento da parte di Boko Haram è dovuto anche alla negligenza del governo, il quale – spiega mons. Kaigama – “sta ancora parlando, ma noi vogliamo che agisca”. Azione che l’opinione pubblica mondiale attende affinché si risolva la questione delle oltre 250 ragazze nelle mani del gruppo fondamentalista. “Noi non sappiamo” se stanno bene – commenta il vescovo – “e possiamo solo appellarci al senso di umanità di questi Boko Haram perché non le trattino male. Le ragazze devono essere liberate e il governo deve fare quello che dice: tentarle tutte per liberarle. Aspettiamo quindi queste buone notizie.”

Non è facile contrastare la brutalità di Boko Haram se questi ultimi, però, ricevono appoggi insospettabili, dalla Nigeria e dall’estero. “Ricordiamoci che il nostro presidente ha detto in precedenza che ci sono alcuni agenti di sicurezza e alcuni membri del governo che simpatizzano con i terroristi e con la loro causa”, afferma mons. Kaigama. “Lui stesso l’ha detto e io non ho motivo di dubitarne – prosegue -. È certo poi che ci siano forze esterne che li aiutano e forniscono armi, soldi e logistica a causa della comune religione. In Nigeria, quindi, abbiamo leader religiosi, governatori e agenti di sicurezza che simpatizzano con Boko Haram e fuori dal paese potenze che li aiutano”. 

Mons. Kaigama non perde però la fiducia, e la Chiesa nigeriana ha intenzione di trasmetterla anche ai fedeli del Paese: il 14 e 15 novembre prossimo “terremo dei grandi esercizi spirituali in tutta la Nigeria, radunando tutti i suoi cristiani per rassicurare la popolazione che Dio è ancora dalla nostra parte e che lui ha il controllo del Paese, non ce l’ha Boko Haram”. Del resto, conclude il presidente della Conferenza episcopale nigeriana, “Boko Haram si crede onnipotente ma è solo una setta islamica, ecco cos’è. Solo Dio è onnipotente e non permetterà mai che vincano loro”.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione