Pope Francis receives Hilarion of Volokolamsk

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Hilarion: "Roma e Mosca possono parlare a una sola voce"

Il responsabile del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca parla dei progressi ecumenici e delle sfide comuni che cattolici e ortodossi possono affrontare insieme

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Una visita del Papa in Russia non è in agenda, così come al momento non è previsto un nuovo incontro tra il Vescovo di Roma e Kirill, Patriarca russo-ortodosso. Le relazioni ecumeniche tra Roma e Mosca sono però buone. “Ci sono molte cose che possiamo fare insieme” e se “le nostre Chiese parlano unendo le loro voci, il messaggio è sicuramente più forte e incisivo”. Così ha parlato il metropolita di Volokolamsk, Hilarion, responsabile del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, in un’intervista all’agenzia Sir e a Famille Chrétienne.
Hilarion ha incontrato Papa Francesco nel dicembre scorso, occasione per fargli gli auguri per il suo 80esimo compleanno e di parlare di “argomenti comuni che ci interessano”.
Nel giorno d’inizio della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, il rappresentante russo-ortodosso racconta: “Troppo spesso, facciamo le cose separatamente. Per esempio, il Papa fa una dichiarazione e il Patriarca dice da parte sua la stessa cosa, ma tutti e due separatamente. Sono convinto che il messaggio che esprimono, può diventare più forte se entrambi parlassero con una voce sola”.
L’esempio è quello di L’Avana, dove nel febbraio scorso Francesco e Kirill hanno firmato un documento congiunto. In quell’occasione i due leader religiosi sono stati “capaci di parlare insieme e d’intraprendere azioni comuni”. Secondo Hilarion “in questa maniera, saremo sempre più incisivi”.
Hilarion ha poi affrontato il tema della secolarizzazione, ricordando le parole pronunciate dal card. Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. Il porporato ha detto: “Non dobbiamo temere un Islam forte ma un Cristianesimo debole”.
Concetto condiviso da Hilarion, che afferma: “Credo che se noi siamo forti in quanto cristiani, non abbiamo nulla da temere. Perché la nostra identità cristiana ci dà una forza che viene direttamente da Dio e da Cristo. Le società secolarizzate, così come esistono in molti Paesi dell’Europa, sono società molto deboli dal punto di vista spirituale. Non ci sono più valori per cui vale la pena sacrificare la propria vita. Non si può dare la vita per dei valori secolarizzati. E se non si è pronti a sacrificare la propria vita, allora la battaglia è persa”.
Il metropolita russo ha dunque concluso: “Solo se riconosciamo le nostre radici cristiane e la nostra identità cristiana, siamo abbastanza forti per affrontare le sfide del nostro tempo”.

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ZENIT Staff

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