Ha preso sul serio la fede

L’omelia di monsignor Cavina nell’anniversario della morte di Odoardo Focherini

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Ieri, giovedì 27 dicembre, nella chiesa della Sagra il vescovo di Carpi monsignor Francesco Cavina ha presieduto la Santa Messa nell’anniversario della morte del Venerabile Servo di Dio Odoardo Focherini (1907-1944), alla quale è seguita una fiaccolata per le vie del centro di Carpi. Nel corso dell’omelia, monsignor Cavina ha dapprima presentato la figura di San Giovanni evangelista, nel giorno della festa dedicata al discepolo di Gesù e autore del quarto vangelo. Successivamente si è rivolto ai presenti per ricordare il significato più autentico del sacrificio di Odoardo Focherini che sarà proclamato beato il 15 giugno 2013.

***

Cari fratelli nell’Episcopato,
Autorità civili e militari,
cari familiari,
cari fedeli,

se le parole di Cristo si riferiscono innanzitutto al sacrificio che egli stesso compì sulla croce, offrendosi per la salvezza di tutta l’umanità, valgono pure per il martire Odoardo Focherini di cui facciamo memoria in questa Eucarestia.

Egli, come Giovanni si è percepito “discepolo amato dal Signore” e tale amore ha fatto maturare in lui una “fede pura” in Dio e una grande “passione per l’Uomo”, per la sua vocazione, la sua dignità e i suoi diritti. Il sacrificio della sua stessa vita, in questa prospettiva non è stato un atto di eroismo o di fanatismo religioso, ma la “ naturale” risposta all’amore del Signore che ci ama come Lui solo sa amare.

Noi rimaniamo ammirati dall’intelligenza umana che è capace di penetrare nei segreti dell’universo e di utilizzare le cose materiali ai suoi scopi, dalla grandezza dello spirito umano che si manifesta nelle straordinarie coperte della scienza e nella creazione artistica; siamo colpiti dalla grandezza e dalla debolezza dell’uomo. Ma ciò che caratterizza l’uomo e lo rende veramente grande è la capacità di  amare fino in fondo, di donarsi con quell’amore che è più forte della morte e che si prolunga nell’eternità.

L’amore di Odoardo è stato un atto d’amore degno del nostro Dio. Non trovano altre spiegazioni le parole da lui pronunciate in punto di morte: Muoio con la più pura fede cristiana; credo sommamente come sempre ho creduto, nella religione cattolica, nella Chiesa e nel Papa.

Odoardo Focherini ha preso sul serio la fede: ciò significa che egli l’ha accolta come unica norma di vita e di condotta, ritraendone una grande serenità ed una profonda gioia spirituale. Egli è un esempio raggiante di come in un cristiano – consacrato al Signore mediante i sacramenti del Battesimo, della Cresima e del Matrimonio, e che partecipa quotidianamente all’Eucarestia – Cristo possa divenire la forza ispiratrice, fattiva ed operante della sua vita coniugale, professionale, culturale, religiosa e civile.

Ringraziamo il Signore per avere voluto nella sua provvidenza suscitare nella Chiesa Odoardo, il cui sacrificio ha contribuito alla conservazione della fede cattolica della nostra Diocesi di Carpi. Egli, infatti ha offerto la sua vita in olocausto per la sua diocesi, per la sua Azione Cattolica e per la ricostruzione della pace vera nel mondo.

In questo Anno della Fede, voglia, il Signore, per l’intercessione del prossimo beato, confortarci nella fede, rinsaldare il nostro amore  per Dio, per la sua Chiesa e per tutti gli uomini per divenire emulatori di questo testimone di Cristo.

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ZENIT Staff

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