"Gli sbarchi di immigrati siano un'opportunità di crescita per la comunità civile"

L’arcivescovo di Rossano-Cariati, monsignor Giuseppe Sartriano, elogia l’impegno della Caritas diocesana e della popolazione locale a seguito dell’emergenza a Corigliano Calabro

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I recenti sbarchi di immigrati lungo le coste di Corigliano Calabro “non possono lasciarci indifferenti” e “impongono serie riflessioni alla collettività tutta e a alla stessa Chiesa locale”, la quale “si è resa già presente offrendo il proprio discreto ma efficace contributo in assistenza all’opera delle autorità locali preposte e agli stessi immigrati”. Lo dichiara in un comunicato l’arcivescovo di Rossano-Cariati, monsignor Giuseppe Satriano.

Invocando la necessità di una “globalizzazione della carità e della cooperazione, in modo da umanizzare le condizioni dei migranti” – testualmente richiamata da papa Francesco nel messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato – monsignor Satriano ha ricordato che “la Caritas diocesana e le comunità ecclesiali si sono prodigate nel venire incontro ad alcune emergenze emerse riscontrando peraltro difficoltà nel coordinamento delle forze in campo e l’impreparazione del territorio a recepire tali flussi migratori”.

La “generosa mobilitazione” degli abitanti di Corigliano e dintorni ha fornito “pasti caldi, indumenti, coperte, accoglienza di alcuni minori e assistenza ad adulti senza ricovero notturno”, ha ricordato il presule.

Monsignor Satriano ha quindi denunciato “la povertà di realtà recettive, la difficoltà economica in cui vive il territorio, il sospetto di una tratta di essere umani tra Turchia e coste calabresi ad opera di uomini della ‘ndrangheta”: tutti fenomeni che “richiedono attente valutazioni da parte di tutti gli operatori del settore”.

Tali emergenze sociali richiedono inoltre, come sottolineato anche dal Santo Padre nel succitato messaggio, “una sistematica e fattiva collaborazione che coinvolga gli Stati e le Organizzazioni internazionali”, per una efficace regolazione del fenomeno, mettendo sempre al centro la persona umana, sottolinea ancora l’arcivescovo di Rossano-Cariati.

Il presule esprime infine l’auspicio che avvenimenti come quelli dei giorni scorsi “avvenimenti diventino opportunità di crescita per una comunità civile e non momento di avvilimento per le speranze di ripresa di un territorio. La persona, rispettata nella sua dignità, è l’investimento di sempre su cui una civiltà può vincere la scommessa del futuro”, ha poi concluso.

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ZENIT Staff

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