Gli americani sono più pro-life delle loro leggi

Secondo i sondaggi meno del 10% è a favore dell’aborto

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WASHINGTON, D.C., mercoledì, 7 gennaio 2009 (ZENIT.org).- Un sondaggio nazionale online promosso dalla Conferenza Episcopale degli Stati Uniti ha rivelato che la stragrande maggioranza degli americani vuole delle restrizioni all’aborto legale.

Quattro adulti americani su cinque ne chiedono la limitazione, con l’11% che ne richiede l’illegalità in ogni circostanza. I risultati del sondaggio, effettuato dal 10 al 12 dicembre, sono stati diffusi la settimana scorsa.

Il 38% degli intervistati limiterebbe l’aborto ai casi di violenza o incesto o allo scopo di salvare la vita della madre, mentre un altro 33% lo limiterebbe ai primi tre o sei mesi di gravidanza. Solo il 9% ha affermato che l’aborto dovrebbe essere legale per ogni motivo e in ogni momento della gravidanza.

“Questi risultati sono notevoli”, ha dichiarato Deirdre McQuade, assistente per la politica e le comunicazioni del Segretariato per le Attività Pro-Vita della Conferenza Episcopale. “Meno di un americano su 10 sostiene l’aborto legale per ogni ragione e in ogni momento della gravidanza. Questa, però, è proprio l’attuale situazione della legge sull’aborto dopo i casi Roe vs. Wade e Doe vs. Bolton, le decisioni della Corte Suprema del 1973 che hanno reso l’aborto legale nei nove mesi di gravidanza in teoria per qualsiasi motivo”.

Il sondaggio, condotto su 2.341 adulti, ha anche rivelato che il 95% degli intervistati è a favore di provvedimenti legislativi che assicurino che gli aborti vengano effettuati solo da medici autorizzati, l’88% è a favore di leggi sul consenso informato che richiedono che chi effettua aborti informi le donne sui potenziali rischi per la loro salute e sulle alternative all’aborto, il 76% vuole leggi che difendano gli operatori sanitari dall’essere costretti ad effettuare aborti e il 73% è a favore di leggi per coinvolgere i genitori nel caso di aborto da parte di una minorenne.

“Il sostegno a queste misure attraversa le posizioni ‘pro-life’ e ‘pro-choice’”, ha detto la McQuade. “Questa ricerca indica quanto i gruppi abortisti siano minoritari in America”.

La McQuade ha lamentato il fatto che le misure che si sono dimostrate efficaci per ridurre gli aborti siano ora “seriamente minacciate dai sostenitori dell’aborto e dai loro alleati al Congresso”.

“I gruppi abortisti hanno già inviato un progetto di 55 pagine all’amministrazione entrante”, ha spiegato, “ma la loro agenda – che include aborti finanziati pubblicamente, il passaggio del cosiddetto Freedom of Choice Act e l’attacco all’emendamento Hyde e ad altri provvedimenti pro-vita nei progetti di stanziamento dei fondi – non convincerà il pubblico”.

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ZENIT Staff

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