Giovanni XXIII: una vita segnata da San Francesco

Incontro con Marco Roncalli nella prima festa liturgica di papa Giovanni

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Sabato 11 ottobre 2014 è la prima festa liturgica di san Giovanni XXIII; in tale occasione presso la Pontificia Università Antonianum, alle ore 16, Marco Roncalli illustrerà un aspetto importante, anche se non sempre considerato, ossia la componente francescana della vita e spiritualità di papa Giovanni. In preparazione a tale incontro ecco sotto la introduzione che il cardinal Loris Francesco Capovilla ha scritto per il volume San Carlo da Sezze. L’umile francescano di papa Giovanni pubblicato dalla editrice Velar (Gorle 2014). 

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Ringrazio dell’onore fattomi di presentare il volume Carlo da Sezze (1613-1670), il santo dei lavori umili. Fui presente alla sua iscrizione nell’albo dei santi assieme a Guioacchina de Vedruna  (1783-1854) il 2 aprile 1959: il laico seguace di Francesco e la nobildonna spagnola, madre e protettrice dei poveri.

Ricordo l’emozione e l’esultanza di Giovanni XXIII nel presiedere quel rito tra i più solenni della storia ecclesiastica e del culto cattolico.

Risento ancora l’esortazione papale tutta soffusa di spirito evangelico.

“I due novelli Santi dicono a voi, genti d’Italia, genti di Spagna, che dovete custodire il deposito prezioso della tradizione antica, nel quale sta il segreto della vera gloria dei vostri paesi benedetti da Dio. Essi vi parlano ancora dell’amore alla Chiesa, ed al suo perenne magistero; vi ricordano che assoluta dev’essere la fedeltà alla ricchezza domestica dei buoni costumi e dei retti insegnamenti; vi dicono che ciò che vale non sono le cose del mondo – non l’amore umano, non la nobiltà del sangue, non la ricchezza – ma il fare in semplicità e ordine la volontà di Dio, nel conoscerlo, amarlo e servirlo rettamente, per poi goderlo eternamente in cielo” (Discorsi messaggi colloqui di Giovanni XXIII, vol. I, pp. 246-247).

Giovani XXIII mirava all’immediato e al concreto. Coltivava la devozione e le devozioni. Invitava ad emulare i santi. Auspicava la Chiesa splendente nel fulgore delle sue note individuanti (una santa cattolica apostolica), intesa a condurre i suoi figli a testimoniare il Vangelo, senza timidezze e senza arroganze. “Questa è la vetta della filosofia: essere semplice e allo stesso tempo prudente per poter vivere come angeli” (cfr. San Giovanni Crisostomo, Omelia su Matteo, 4).

Pochi giorni dopo la canonizzazione il Pontefice celebrava i 750 anni della Regola Francescana e arricchiva l’evento con uno dei discorsi più notevoli del suo servizio petrino. Fu allora che gioiosamente revocò la sua iscrizione, a quattordici anni, tra i terziari all’ordine e legò per sempre il proprio nome a quello del fraticello Carlo da Sezze.

“É fra quei ricordi che l’umile Terziario Francescano, divenuto Papa nella successione di Innocenzo III, di Nicolò IV, e giù sino a Papa Leone XIII, e senza nulla perdere della primitiva semplicità, anzi gustandone più che mai la dolcezza, è fra quei ricordi — diciamo — che la scorsa domenica in San Pietro gustava una ebbrezza spirituale ineffabile nell’esaltare il nuovo Santo della Chiesa del Signore: San Carlo da Sezze, modestissimo fratello laico dei Frati Minori, a cui la grazia, la purezza, la semplicità, la ispirazione maturarono una corona così fulgida di doni celesti quaggiù e di gloria sovrumana ad incanto nostro, a nostro esempio, a nostra protezione. È al conventino ancora agreste, ma tanto caro di Baccanello, ad evocazione di rimembranze dolcissime di tutta la Nostra vita, che vogliamo inviare quale dono Papale il reliquiario prezioso, che l’Ordine Serafico si è compiaciuto di offrirCi a ricordo perenne del glorioso avvenimento.

Come il grande Patriarca Francesco, così il suo ultimo frate minore glorificato, San Carlo da Sezze, povero e umile, entra ricco in cielo, onorato da canti angelici” (cfr. Discorsi messaggi colloqui, vol. I, pp. 255-256). […]

Benedica gli appartenenti alla Famiglia francescana. Premi il mio diletto amico padre Antonio Cairoli, umbro, primo e incomparabile postulatore della causa di papa Giovanni XXIII.

Sotto il Monte Giovanni XXIII

Affezionatissimo

+ Loris Francesco card. Capovilla

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Per un ulteriore approfondimento cfr. Anacleto Mosconi, La spiritualità francescana di Giovanni XXIII papa e santo, Bibl. Francescana, Milano 2014.

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ZENIT Staff

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