Giovanni XXIII, "un punto di arrivo e di partenza per la storia della Chiesa"

Il cardinale Angelo Scola celebra a Sotto il Monte una Messa di ringraziamento per la canonizzazione di Roncalli, in occasione del 51° anniversario della sua morte

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L’esempio vivente del “Buon Pastore” che ama e custodisce le sue pecorelle. Così il cardinale Angelo Scola ha ricordato San Giovanni XXIII, durante la Messa presieduta ieri nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista a Sotto il Monte (BG). 

L’arcivescovo di Milano si è recato nel paese natale del Papa buono in occasione del 51° anniversario della sua morte del Papa buono, avvenuta il 3 giugno del 1963. Insieme a mons. Francesco Beschi e ad altri vescovi lombardi, il porporato ha celebrato poi una Solenne Eucarestia di ringraziamento per la canonizzazione di Roncalli, avvenuta il 27 aprile scorso, insieme a Giovanni Paolo II.

“Noi, vescovi lombardi, riconosciamo questa sera, davanti a voi fedeli carissimi, nella figura e nell’intercessione di san Giovanni XXIII una strada sicura per meglio comprendere e assumere il compito pastorale che la Chiesa ci ha affidato. E vogliamo impegnarci davanti a voi tutti in questo senso”, ha affermato il cardinale Scola nella sua omelia, riportata dall’agenzia Sir.

Angelo Giuseppe Roncalli – ha aggiunto – “rappresenta un punto di arrivo di una plurisecolare tradizione pastorale e un solidissimo punto di partenza per una rinnovata proposta della storia della salvezza ad ogni uomo”. Un rinnovamento che è partito dall’inizio della seconda metà del Novecento, investendo anche la Chiesa “grazie all’immenso dono del Concilio Vaticano II che ebbe in Papa Roncalli il suo profetico iniziatore”, ha sottolineato il porporato.

Tuttavia, ha chiarito, “il nostro ministero resta solidamente ancorato alla figura del Buon Pastore-Padre, capace di amore generativo”. I pastori sono chiamati “a dare la vita per il gregge a loro affidato”, infatti “il primo e fondamentale scopo dei ministeri ordinati è la rigenerazione del popolo di Dio”.

“In questa rigenerazione sta però anche il contributo più prezioso che la comunità cristiana è chiamata ad offrire a tutti i nostri fratelli uomini percorrendo il delicato ma affascinante cammino che ci conduce dalla convenzione alla convinzione”, ha osservato. Scola. Quando i cristiani “vivono consapevoli della loro fede confessando un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti’, non faticano a riconoscere che Egli agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti’. Vivono così quella passione per l’unità con tutti che si esprime in umiltà, mansuetudine e pazienza’”.

Virtù, queste, che “trasparivano dal volto di San Giovanni XXIII a beneficio dei cristiani come degli uomini di buona volontà”, ha evidenziato il cardinale. “Il nostro mondo, attraversato da fatiche e violenze la cui portata spesso spaventa, ha oggi più che mai bisogno di questo stile di vita buona che San Giovanni XXIII alimentava immergendosi nella Parola di Dio e nei Padri della Chiesa. Essa – ha concluso Scola – non è certo bonomia, ma discreta e costante volontà di farsi carico degli altri, per camminare insieme verso la casa del Padre”.

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ZENIT Staff

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