Giovanni è il suo nome

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Giovanni si manifesta come Precursore fin dal concepimento e dalla nascita: salta di gioia, riceve un nome nuovo. Tutta la sua vita sarà preparazione della strada del Signore, anche quando darà testimonianza col sangue. Giovanni significa Dio ha fatto grazia, ha avuto misericordia. 

Meditazione

La nascita di Giovanni Battista è un giorno di gioia per il compiersi delle promesse del Signore. Vediamo anzitutto la gioia di Elisabetta e dei suoi vicini ed amici, che lodano Dio per aver concesso ad Elisabetta il dono della maternità. La gioia per la nascita di Giovanni è stata preceduta e preparata dai mesi della gravidanza: sono stati nove lunghi mesi di silenzio riconoscente per Elisabetta, di meditazione e di conversione per Zaccaria, mesi illuminati ad un certo punto dalla visita di Maria. Il disegno di Dio e la vocazione di Giovanni iniziano e si manifestano “fin dal grembo materno”, secondo un’espressione cara ai Profeti, e Giovanni fin da bambino sa vivere con Dio. Questi particolari della nascita e della prima infanzia di Giovanni ci dicono che in qualche modo questo è vero per ogni bambino. Dovremmo interrogarci sui nostri criteri di educazione e discernimento nei confronti dei bambini, compreso il  discernimento vocazionale. Giovanni è il Precursore anche oggi per noi, ci insegna a riconoscere Gesù, ci mette nell’atteggiamento giusto per saperlo accogliere. Non è per caso che tutti e quattro i Vangeli introducono l’annuncio di Gesù attraverso la figura e le parole di Giovanni: non è solo memoria storica del passato, ma indicazione della strada seguita dalla pedagogia divina. Anche Giovanni è in qualche modo figura della Chiesa, analogamente a Maria benché in modo diverso.La Chiesaè chiamata a vivere la propria missione di annuncio e di preparazione della venuta del Signore seguendo sia il cammino di Maria che quello di Giovanni, due icone che si completano a vicenda. Da Giovanni impariamo in modo particolare a indirizzare tutti a Gesù, non a noi stessi, come lui ha fatto con i suoi discepoli, fino a dichiararsi pieno di gioia nel riconoscere il successo dello Sposo (Gv 3,29). 

Preghiera

«E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo, perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade. Per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati. Grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge, per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace» (dal Benedictus). 

Agire

Mi faccio aiutare da san Giovanni a riconoscere i segni della venuta del Signore nel deserto in cui spesso mi trovo a vivere. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliaritratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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