Gesù, tra l'incredulità e la fede

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Il brano del Vangelo si colloca dal punto di vista spaziale tra il tempio di Gerusalemme, dove si celebra la festa della Dedicazione del tempio stesso, e la regione al di là del Giordano, dove Giovanni il Battista esercitava il suo ministero. Mentre nel tempio Gesù viene rifiutato e rischia di essere lapidato con l’accusa di essere un bestemmiatore, perché si è proclamato uguale a Dio, oltre il Giordano molti credono in Cristo vedendo la continuità tra il Precursore e Gesù, che ribadisce la sua origine divina rifacendosi alla testimonianza della Scrittura e delle opere da lui compiute nel nome del Padre. 

Meditazione

Continua l’opposizione dei Giudei, che criticano le opere di Gesù – in particolare la sua affermazione, giudicata blasfema, di essere figlio di Dio – e vogliono lapidarlo. La tensione drammatica, tra la rivelazione progressiva che Gesù fa del mistero del Padre e la chiusura da parte dei Giudei al messaggio di Gesù, risulta tragica, perché viene fatta nel nome della fedeltà a Dio. All’atteggiamento intollerante dei suoi avversari Gesù risponde con pacatezza, innanzitutto con una prova scritturistica, citando la Legge stessa di Dio. Egli, rifacendosi all’esegesi rabbinica del salmo 81,6, che considerava come “dèi” gli uomini scelti da Dio per una missione. A maggior ragione, quindi, si potrà chiamare Figlio di Dio «colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo» (Gv 10,36). La seconda prova è costituita dalle opere buone che Gesù compie, come rivelazione del suo rapporto di intimità con il Padre. Nei Giudei non c’è nessun segno di conversione. Gesù esce dal tempio e, oltrepassato il Giordano, si dirige verso il luogo dove Giovanni aveva battezzato invitando alla conversione, e dove era nata la vocazione dei primi discepoli. Egli indica la continuità della sua missione con quella di Giovanni, e aiuta la gente a rendersi conto della linea d’azione di Dio nella storia. La gente accorsa in quel luogo riconosce in Gesù colui che Giovanni aveva annunciato e incomincia a credere. Al rifiuto di credere in Gesù da parte dei rappresentanti della religione ufficiale, si oppone la fede della gente comune, priva di pregiudizi. Sebbene la testimonianza della Scrittura e le opere buone di Cristo ne rivelassero l’origine divina, solo con gli occhi della fede – che è dono di Dio e non deduzione di argomentazioni umane – si può capire il mistero di Cristo. 

Preghiera

«Noi abbiamo di te assoluto bisogno. Tu sei la Vita della nostra vita. Tu sei il Santificatore che abbiamo ricevuto tante volte nei sacramenti. Tu sei il tocco di Dio che ha impresso nelle nostre anime il carattere cristiano. Tu sei la dolcezza e insieme la fortezza della vera vita cristiana» (Paolo VI). 

Agire

Ringrazierò il Padre per il dono della fede e mi impegnerò a dialogare con chi è alla ricerca di Dio. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Michele Pennisi, arcivescovo eletto di Monreale, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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