Gesù annuncia il vangelo

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio / XXI Giornata Mondiale del Malato

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Lettura

Siamo introdotti dal primo capitolo iniziale di tutta la Scrittura (Genesi 1) per riconoscere l’orizzonte di senso di tutta la storia umana e della piccola e significativa storia di ciascuno di noi. Tutto ciò che esiste, nella sua molteplice varietà, bellezza, diversità e complementarietà, è frutto della parola-volontà di Dio Creatore. Cielo e Terra, sintesi della totalità, e luce per il giorno e tenebre per la notte nella successione del tempo, sono opera Sua.

Meditazione

Il breve testo del Vangelo, a modo di sommario, ci presenta Gesù come è vivamente ricordato da tutti e quattro gli Evangelisti, Marco in particolare, come colui che percorre per terra e per mare (lago di Galilea) le strade di questo nostro mondo. Attraverso il lago, approda, tocca terra. La «gente» lo riconosce e accorre a Lui da tutte le parti. Questo movimento di attrazione e di convergenza non è per curiosità; è dettato dal bisogno, anzi dall’unica esigenza fondamentale che nelle diverse età e nelle più disparate condizioni sociali ed economiche ci rende imploranti, questuanti; ci fa vivere la più profonda solidarietà familiare, parentale: la malattia, con le sue mille manifestazioni e i suoi tanti volti, che sempre esprimono al vivo il soffrire. Riandiamo alla brevissima narrazione dell’Evangelista che propone il gesto iniziale; poi coglie «dovunque» quel che avviene; infine laconicamente rileva l’effetto. «Cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse», «E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nella piazza», «e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati». Siamo destinatari di un grande insegnamento educativo. Anche e soprattutto in questa nostra cultura, oggi come in Israele (Galilea) ai tempi di Gesù, dobbiamo saperlo cercare; crescere nella capacità di lasciarsi informare dove, adesso, egli si trova; individuare le orme, i segni (il mantello) della Sua presenza. Farlo per noi, per le persone care, per tutti quelli che sono nel bisogno e vivono in modo drammatico l’esperienza della sofferenza e della malattia. Questo è ricerca, incontro, rapporto, cammino di fede. Ed esperimentare la «salvezza», operata da Gesù e da noi cercata con tutte le nostre forze: quelle che, di fatto, urgono nel bisogno. È il mondo nuovo, ricreato; ogni volta è solo opera del Signore.

Preghiera

Signore fammi gioire per tutto ciò che crei e hai creato. Aiutami a chiederti sollievo, salute, forza per tutti gli ammalati. Aumenta la mia fede.

Agire

Voglio chiedermi con chiarezza e semplicità: che cosa posso fare per chi, vicino a me, soffre? Ascolto «il mio cuore» visitato dal Signore.

Meditazione del giorno a cura di monsignor Luciano Pacomio, vescovo di Mondovì, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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