Germania: sicurezza giuridica per le scuole cattoliche della Bassa Sassonia

La Santa Sede e lo Stato della Bassa Sassonia modificano il loro concordato

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HANNOVER, giovedì, 15 aprile 2010 (ZENIT.org).- La Santa Sede e lo Stato tedesco della Bassa Sassonia hanno deciso di modificare il concordato del 1965 per regolare la situazione giuridica di alcune scuole cattoliche gestite dalle Diocesi di Hildesheim, Osnabrück e Monaco.

Lo hanno fatto attraverso un accordo firmato il 6 aprile scorso nella città tedesca di Hannover dal Nunzio Apostolico in Germania, monsignor Jean-Claude Périsset, e dal ministro-presidente del Land Niedersachsen, Christian Wulff.

L’accordo prevede alcune modifiche nell’offerta educativa e permette di ampliare il numero degli alunni di alcune scuole diocesane, secondo un comunicato della Diocesi di Hildesheim.

“Costituisce una modifica del § 6 dell’Allegato al Concordato fra la Santa Sede e il Land Niedersachsen del 1965 e regola la posizione giuridica di alcune scuole cattoliche gestite dalle Diocesi di Hildesheim, Osnabrück e Münster nel medesimo Land”, spiega una nota diffusa dalla Sala Stampa della Santa Sede questo giovedì.

Per la Chiesa, hanno assistito alla cerimonia della firma dell’accordo il Vescovo di Hildesheim, monsignor Norbert Trelle, il responsabile dell’Ufficio Cattolico della Bassa Sassonia, monsignor Felix Bernard, e il segretario della Nunziatura Apostolica in Germania, monsignor Rüdiger Feulner.

Comoe rappresentante dello Stato federato c’era anche il Ministro dell’Istruzione del Land, Elisabeth Heister-Neumann.

Significato dei concordati

La Santa Sede firma concordati con gli Stati per garantire la libertà religiosa dei cittadini dei vari Paesi.

Un concordato, come accordo tra le autorità civili ed ecclesiastiche su temi che riguardano entrambe, è un contratto internazionale che vincola giuridicamente le parti e garantisce il diritto alla libertà religiosa e di culto dei cattolici nei vari Paesi.

Può trattare materie miste o specifiche, come l’assistenza religiosa alle forze armate, il matrimonio, la scuola cattolica…

La Santa Sede ha stipulato convenzioni con Stati o con società politiche fin dall’antichità.

Questi tipi di collaborazione hanno ricevuto denominazioni diverse: concordato – sollemnis conventio, capitula concordata, pacta conventa -, convenzione – conventio, modus vivendi -, accordo – concordia – o protocollo, nel senso di accordo parziale più semplice, tra gli altri.

Nelle stipule, il Papa – o il suo plenipotenziario – non agisce come sovrano della Città del Vaticano, ma come guida della Chiesa cattolica (Santa Sede) per dare un carattere stabile e giuridico alla cooperazione tra autorità religiosa e autorità civile.

La Santa Sede ha sviluppato collaborazioni bilaterali e multilaterali per ottenere una concordia coltivata con il dialogo e orientata al bene comune.

Nella maggior parte dei casi, si garantisce che la Chiesa può godere di libertà religiosa e dell’autonomia necessaria richiesta dalla sua missione.

Attualmente, la Santa Sede mantiene relazioni diplomatiche con 178 Stati, ai quali bisogna aggiungere l’Unione Europea, il Sovrano Oridne Militare di Malta e una Missione di carattere speciale: l’Ufficio dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP).

Tutti questi patti internazionali costituiscono la testimonianza del riconoscimento internazionale del ruolo morale, culturale, sociale e religioso della Chiesa nel mondo.

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ZENIT Staff

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