Geova a Messa

Confronto tra cattolicesimo e geovismo sulle Letture per la XXXIII Domenica del Tempo Ordinario (ciclo A)

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Prima Lettura Pr 31,10-13.19-20.30-31

Nulla da rilevare salvo la strana traduzione della NM che definisce il marito della donna “suo proprietario”. Ma questo è dovuto al pedissequo letteralismo che la dirigenza geovista si è prefissato. Non dobbiamo vederci un qualcosa di offensivo. Per quanto è certo che la sottomissione della donna nelle famiglie geoviste è molto rimarcata.

Seconda Lettura 1Ts 5,1-6

1 Riguardo ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; 2 infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. 3 E quando la gente dirà: «C’è pace e sicurezza!», allora d’improvviso la rovina li colpirà, come le doglie una donna incinta; e non potranno sfuggire. 4 Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, cosicché quel giorno possa sorprendervi come un ladro. 5 Infatti siete tutti figli della luce e figli del giorno; noi non apparteniamo alla notte, né alle tenebre. 6 Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri.”

2… il Giorno del Signore” nel geovismo il Giorno del Signore che torna e fa da giudice è chiamato “Giorno del Giudizio” e ve ne sono due. Il primo si riferisce al periodo che sarebbe iniziato nel 1914, data della “presenza” invisibile di Cristo in terra, e terminerebbe ad Armaghedon (Potete… p. 183) battaglia che è definita “la guerra del Gran Giorno di Dio, l’Onnipotente”. Con Armaghedon sarà inaugurato il secondo “Giorno del Giudizio” che durerà mille anni (cf Potete… pp. 175-181). Ad esso seguirà un superesame di fedeltà e il premio eterno sulla terra paradisiaca per chi lo avrà superato. Eterno ma “a condizione che…” come abbiamo detto nella puntata precedente.

3 E quando la gente dirà…” la NM dice “Quando diranno pace e sicurezza allora un’improvvisa distruzione sarà istantaneamente su di loro”. E’ un monito famoso che è risuonato energicamente sia in vista della indizione dell’Anno della Pace promossa dall’ONU per l’anno 1986* sia, ad attesa delusa ma con ancor viva speranza, in seguito. Come è evidente, è stato detto “pace e sicurezza” da parte della società internazionale, ma non è venuta alcuna “distruzione” né “improvvisa” né “istantanea” da parte di Geova. E i poveri TG hanno dovuto ancora una volta piegare il capo di fronte a Brooklyn, moderno “profeta di Geova” molto meno affidabile dei profeti dei tempi biblici. La previsione della fine, già fallita clamorosamente nel lontano passato (anni 1914, 1925, 1941, 1975), si è spostata allora al 2000, annunciando che era “altamente improbabile” che il mondo sarebbe sopravvissuto a quella data. Dopodiché si è ripiegato su una formulazione sibillina insindacabile, a suo modo geniale, che taglia la testa al toro per chi si contenta. Si disse: a) che non si dovevano più supporre date perché il Vangelo dice che “quel giorno e quell’ora nessuno li sa”; b) che comunque l’evento Armaghedon resta perennemente vicino, imminente, incombente ecc…; c) che però sarebbe avvenuto secondo la tabella di marcia di Geova; d) e che (sorpresa!) bisognava sempre ricordare che per Geova “un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo”! (2 Pt 3, 8).

Vangelo Mt 25,14-30

Sulla parabola dei talenti non abbiamo osservazioni critiche nei confronti dei nostri fratelli geovisti. Semmai ne abbiamo nei nostri confronti. Ma non vogliamo cadere nell’ingiusto autolesionismo di autobiasimarci in tutto. Nella comunità cattolica, come in tutte quelle della “cristianità” vi sono continuamente e da secoli splendide realizzazioni, soprattutto nel settore caritativo; ci sono santi in ogni tempo e sviluppi di crescita verso la piena statura di Cristo da parte di molti fedeli, anche se a macchia di leopardo come esige la libertà di risposta che sola glorifica Dio. Intendiamo solo riecheggiare – dietro le spalle della Evangelii Gaudium – il settore della evangelizzazione che ancora purtroppo è demandato a quelli che il popolo di Dio ritiene gli “addetti ai lavori”, nonostante che da mezzo secolo a questa parte la Chiesa insista nel dire che ogni cristiano è depositario del mandato missionario di Gesù: “Come il Padre ha mandato me così io mando voi”. In questo sembra proprio che i TG – beninteso quelli che non si sentono pungolare dal timore di incorrere nella colpa del sangue e dal miraggio del premio terreno a breve termine, ma sono mossi da sincero affetto per le folle che vivono senza Vangelo – sembra proprio che ci danno un esempio-rimprovero con la loro vita di dedizione alla causa, nonostante che si potrebbe dire che rispetto a noi hanno ricevuto solo un talento. Dixi! Ahem…, la parabola è parabola e quindi il talento (che era una misura di peso equivalente a 20,4 Kg d’argento o d’oro) costituisce certamente un’iperbole. Ma se si pensa al fatto che la nostra fede “è molto più preziosa dell’oro” (1Pietro 3,15) allora chi ha questa fede dovrebbe sapere che il Signore sarà severissimo nel richiederci come l’avremo messa a frutto.

*

NOTA

Il 24 ottobre 1985 le Nazioni Unite, in occasione del loro 40′ anniversario, dichiararono il 1986 ‘Anno Internazionale della Pace’. E’ interessante notare quante volte questo annuncio allarmistico dei Testimoni di Geova sia stato ripetuto. Cf Carl Olof Jonsson tradotto da Sergio Pollina al link http://www.infotdgeova.it/sicurezza.htm

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Sandro Leoni

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