Geova a Messa

Ottobrata geovista: Domeniche XXVIII, XIX, e XXX del T.O. (ciclo A) (Prima parte)

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Fortunosamente in queste tre domeniche la Liturgia non contiene Letture che presentino punti gravi di differenza tra le versioni bibliche della NM geovista e della CEI cattolica. Perciò ne approfittiamo per offrire ai lettori una breve antologia di testi editi dalla Società Torre di Guardia indicandone i motivi di utilizzo nel dialogo (sempre che il TG lo accetti) di ricerca, confronto, accertamento “bereano” (che in geovese vuol dire accurato, esigente, fatto con acribia) della verità; di qualunque verità, sia essa relativa alla Bibbia che agli autori citati o altro… Salvo diverso avviso essi sono tutti frutto della ricerca acutamente attenta di Mons. Lorenzo Minuti, fondatore del GRIS di Roma e già presidente del GRIS nazionale, e sono tratti dal suo libro “I Testimoni di Geova non hanno la Bibbia” Coletti a San Pietro – Roma 1997). I testi sono riprodotti con fedeltà, anche nel corsivo e neretto.

1. PERSECUZIONE RELIGIOSA? Se il TG si lamenta che, criticandolo, si faccia persecuzione religiosa nei suoi confronti. Rispondiamo anzitutto che la critica non è rivolta alla sua persona ma alla dottrina e che, secondo i suoi stessi capi, tale attività, se fatta da gente ben informata non è persecuzione religiosa ma “opera di pubblica utilità” e perciò meritoria. Ecco il testo:

“Può esistere la falsa religione? Dire e dimostrare che un’altra religione è falsa non è una forma di persecuzione religiosa per nessuno. Non è persecuzione religiosa il fatto che una persona informata smascheri pubblicamente una certa religione indicando che è falsa, permettendo così di vedere la differenza tra la religione falsa e la religione vera. (…) Smascherare pubblicamente la falsa religione… è un servizio di pubblica utilità, anziché persecuzione religiosa, ed è in relazione con la vita eterna e la felicità delle persone.” (Torre di Guardia 15/6/1964, p. 368)

2. UTILIZZARE CORRETTAMENTE LE CITAZIONI. Testo pienamente condivisibile, e anzi condividendum per evitare la “disonestà”. Sarà utile richiamarlo come giusto rimprovero quando si scoprirà che la WT lo ha raccomandato ma è la prima a non rispettare tale regola. Come si vedrà nelle citazioni che seguiranno.

“Usate cautela. Ogni evidenza dev’essere usata onestamente. Non togliete una citazione dal contesto. Accertatevi che ciò che dite sia esattamente ciò che l’autorità citata voleva dire.” (Manuale per la Scuola di Ministero Teocratico, p. 155)

3. SPIRITO SANTO, COSA O PERSONA? Ecco una citazione della Bibbia (secondo noi trinitaria) ove il testo sacro, autorità citata, dice “dello” e non “nello”. Il complemento di specificazione, già usato per il Signore Gesù e Dio (Padre) che sono persone, farebbe logicamente pensare che anche lo Spirito Santo sia persona come lo sono i precedenti soggetti. Ma secondo il geovismo lo “spirito santo” è una semplice energia, detta “la forza attiva di Dio”, dentro la quale si può essere immersi o dalla quale posseduti, e perciò la Bibbia viene distorta in modo che lo dica, trasformando il complemento di specificazione in complemento di stato in luogo e utilizzando le iniziali minuscole.

“L’immeritata benignità del Signore Gesù Cristo e l’amore di Dio e la partecipazione nello spirito santo siano con tutti voi.” (Traduzione del Nuovo Mondo delle sacre Scritture 1987: 2Corinti 13,14) La deformazione è presente già nella New World del 1950 che diceva “in the holy spirit”.

Quest’altra citazione (non presente nel libro di Don Minuti) stabilisce un parallelo egualitario tra l’acqua e lo Spirito Santo, ancora nel tentativo di farlo passare per una “cosa”. Ma il testo originale della Bibbia, anzi ‘i testi’ perché lo si trova in tutti i testi paralleli (e tratti dalla stessa NM!), non dice “come… così…” ma indica una netta diversità utilizzando un “ma” avversativo.

“In quanto allo “Spirito Santo”, la cosiddetta Terza Persona della Trinità, abbiamo già visto che non è una persona, ma è la forza attiva di Dio. Giovanni il Battezzatore disse che Gesù avrebbe battezzato con spirito santo come Giovanni battezzava con acqua. Perciò come l’acqua non è una persona, così lo spirito santo non è una persona. (Matteo 3:11)” (Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca, p. 40) Per utilità di confronto ecco i vari testi paralleli ove, a netta smentita della tesi, la Bibbia rimarca sempre la diversità tra l’acqua e lo Spirito santo: Matteo 3,11; Marco 1,8; Luca 3,16; Giovanni 1,33 (non c’è il “ma” ma lo si legge tra le righe); Atti 1,5; Atti 11,16. Farli leggere con attenzione al TG e chiedere, alla luce del DOC n. 2: “Davvero ciò che dice la WT in “Potete vivere…” è la stessa cosa che l’Autorità citata della Bibbia voleva dire?”

4. PROIBITO PREGARE GESU? Abbiamo già spiegato che la WT riconosce una certa divinità a Cristo-Figlio di Dio ma equivocamente perché le dà solo il senso di “potenza” e perciò è del tutto diversa da quella ritenuta da tutta la “cristianità” che ritiene il Figlio-Dio coeguale al Padre, onnipotente, coeterno ecc… Il geovismo cioè crede in un Dio monopersonale e non tripersonale. E, ritenendo che la preghiera sia “adorazione” da riservare a Dio, dice che nella Bibbia non c’è indicazione che si possa e/o si debba pregare Gesù. Si può richiamare Gesù, pregando, solo come mediatore, cioè indirizzare la preghiera a Dio ma “per mezzo di Gesù”. Ecco i testi:

“Quale vero e vivente Dio, Geova vuole che rivolgiamo le nostre preghiere a lui, non a qualcun altro. La preghiera fa parte della nostra adorazione e per questa ragione dovrebbe essere indirizzata solo al Creatore, Geova. (Matteo 4:10) Gesù insegnò ai suoi seguaci a pregare: ‘Padre che sei nei cieli’. (Matteo 6:9) Gesù non insegnò loro a pregare lui stesso, né la sua madre umana Maria, né alcun’altra persona.” (La verità che conduce alla vita eterna, p. 152)

“Le preghiere si devono rivolgere solo a Geova per mezzo di Cristo.” (I testimoni di Geova nel XX secolo, p. 13) Abbiamo infine una citazione recentissima, non presente nel libro di Don Minuti:

“Dovremmo pregare gli angeli per ricevere aiuto? No. La preghiera è un atto di adorazione, e l’adorazione spetta esclusivamente a Dio (…) Di conseguenza , dovremmo rivolgere tutte le nostre preghiere solo a Dio per mezzo di Gesù.” (Torre di Guardia 1/9/2014, p. 16)

Ed ecco, a smentita, alcuni testi in cui la Bibbia indica che Gesù stesso chiese di essere pregato e veniva pregato direttamente: Giovanni 14,14 (ove nella NM viene artatamente omesso il pronome “mi”!); Atti 7, 59 (ove il “pregava” di Stefano viene nella NM cambiato in “faceva appello”!);  Atti, 9,14 (ove Anania parla dei cristiani come di “quelli che invocano il tuo nome”); 1Corinti 1,2 (ove Paolo saluta i Corinti “chiamati ad essere santi insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del nostro Signore Gesù Cristo.”); Rivelazione 5,12-13 (ove l’Agnello è accomunato a colui che siede sul trono nella lode e adorazione); Rivelazione 22,20 (che conclude la Bibbia con l’invocazione “Amen! Vieni, Signore Gesù”). Tutti questi testi sono stati citati dalla NM. Naturalmente – ma riprenderemo questo discorso della divinità di Cristo – la Bibbia, come  attesta la preghiera, attesta anche atti di esplicita adorazione o allude, in vari modi, alla divinità di Gesù in senso proprio. E si vedrà che anche in questi casi la WT è corsa… ai ripari nell’editare la sua NM! Sono cose da tenere presenti quando i TG ci invitano a dialogare o si offrono di spiegarci la Bibbia.

(seguita)

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Sandro Leoni

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