Georgia: l'ecumenismo può sconfiggere il secolarismo

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ROMA, lunedì, 8 marzo 2010 (ZENIT.org).- Per combattere il secolarismo che si diffonde sempre più, è fondamentale che cattolici e ortodossi collaborino.

Lo ha affermato il Vescovo Giuseppe Pasotto, Amministratore Apostolico del Caucaso, all’associazione caritativa internazionale Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), spiegando come per la Chiesa cattolica in Georgia sia fondamentale la promozione dell’ecumenismo nel Paese.

“La missione fondamentale della Chiesa è lavorare per l’ecumenismo e l’intesa con la Chiesa ortodossa [georgiana]”, ha dichiarato.

Nonostante la buona intesa tra cattolici e ortodossi, il presule ha confessato che possono esserci delle tensioni nelle zone rurali.

“Per la minoranza cattolica c’è un conflitto con la maggioranza ortodossa. I cattolici non sono trattati allo stesso modo sia a scuola che a livello lavorativo. Il problema non è aperto, è nascosto – ma è reale”.

In questa situazione, alcune famiglie cattoliche battezzano i propri figli secondo il rito ortodosso per far avere loro più opportunità nella vita.

“Il grande obiettivo è l’unità radicata nella fede”; “raggiungerla è solo una questione di tempo”, ha constatato il Vescovo. “Il messaggio di Cristo è ‘ut unum sint‘ – ed è anche il mio motto episcopale”.

Fedeltà alla fede

Secondo il presule, tutte le denominazioni nel Paese sono interessate dalla globalizzazione. “C’è stato un grande aumento del secolarismo a causa di Internet e della crescita delle tecnologie della comunicazione. Ha iniziato a infiltrarsi nelle persone, un po’ come il veleno nel loro spirito – il veleno del secolarismo e del materialismo”.

“Sono preoccupato del fatto che i giovani non sappiano resistere alla tentazione”, ha confessato.

Se la Georgia è stato uno dei primi Paesi ad adottare il cristianesimo, nel IV secolo, i valori storici potrebbero essere erosi.

“La Georgia è ben consapevole della sua eredità cristiana, perché la fede cristiana è nel suo cuore”, ha osservato. “Anche se c’è stato un periodo difficile sotto il regime sovietico, il popolo è rimasto fedele alla sua religione – non ha permesso al regime sovietico di eliminarla dal proprio cuore”.

Nonostante questo, c’è “un grande pericolo”, rappresentato dal “cambiamento della mentalità della gente verso il materialismo, che è un problema che riguarda cattolici e ortodossi”.

L’importanza della catechesi

La catechesi, ha sottolineato il Vescovo Pasotto, sarà fondamentale per aiutare la gente a conoscere di più la sua fede.

Per questo, “un grande compito per la Chiesa” è proprio quello di “creare una buona base attraverso la catechesi”, perché la gente “ha bisogno di conoscere di più la fede e la Bibbia”.

“Vogliamo vedere la fede più radicata nel cuore del popolo – ha commentato -. Vogliamo che la gente sia consapevole dei valori morali e li viva nella vita quotidiana”.

Il presule ha anche ringraziato ACS per il sostegno che fornisce ai progetti pastorali, come campi estivi con corsi di catechesi per bambini e aiuto alle suore.

“E’ molto difficile trovare fondi per questi progetti”, ha ammesso. “Si possono trovare aiuti per i progetti sociali, ma non per quelli pastorali”.

Neville Kyrke-Smith, direttore nazionale di ACS per la Gran Bretagna, che ha visitato le comunità cristiane in Georgia, ha segnalato che “la Georgia è fondamentale, a livello sia politico che religioso. Questa regione deve evitare di essere balcanizzata e distrutta dal nazionalismo o dall’intervento post-sovietico”.

“Il sostegno di ACS ai progetti pastorali è vitale per sostenere la speranza cristiana in questo storico Paese cristiano – ha aggiunto -. La comprensione ecumenica e la costruzione di ponti di dialogo sono essenziali”.

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ZENIT Staff

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