Archbishop Paul Richard Gallagher

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Gallagher: "Politiche pro-famiglia contribuiscono a sviluppo umano"

Il segretario per i Rapporti con gli Stati è intervenuto ieri, a New York, al summit Onu per l’adozione dell’agenda di sviluppo post-2015 

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“La Santa Sede apprezza la concentrazione dell’agenda sullo sradicamento della povertà e della fame basata sulla centralità della persona umana e l’impegno connesso per assicurare che nessuno sia escluso”. Con queste parole l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati, è intervenuto al summit delle Nazioni Unite per l’adozione dell’agenda di sviluppo post-2015, tenutosi ieri, 27 settembre, a New York.

Nel suo intervento – riportato da L’Osservatore Romano – il presule ha ricordato le parole pronunciate da Papa Francesco all’Assemblea generale lo scorso 24 settembre, sottolineando che qualsiasi forma di esclusione dallo sviluppo globale è una grave offesa dei diritti umani e dell’ambiente. Tale sviluppo, come ha spiegato Papa Francesco, dev’essere costruito “sulla base di una corretta comprensione della fraternità universale e del rispetto per la sacralità di ogni vita umana, di ogni uomo e di ogni donna”. 

Gallagher ha inoltre voluto evidenziare la complessità della sfida posta dalla lotta contro la povertà. “Lo sviluppo sostenibile non può essere concepito né misurato in termini meramente economici o statistici”, ha detto. Vari aspetti dell’agenda di sviluppo post-2015 “riguardano l’attività umana come tale, e per questo motivo implicano una dimensione etica, con un’attenzione ai valori spirituali, morali e religiosi”. Dunque, secondo l’arcivescovo, “nel nostro interesse e per quello delle future generazioni, abbiamo bisogno di modelli di sviluppo che non compromettano la dignità umana e la salute del nostro ambiente”. 

Nell’intervento del ‘ministro degli Esteri’ vaticano è stato ribadito anche il ruolo centrale della famiglia in vista di un vero e proprio sviluppo umano. La famiglia infatti – ha rimarcato – è “l’unità fondamentale e naturale della società, l’agente primario dello sviluppo sostenibile, e dunque il modello della comunione e della solidarietà tra le Nazioni e le istituzioni internazionali”. 

“Una preoccupazione condivisa per la famiglia e i suoi membri è un sicuro contributo alla riduzione della povertà, per raggiungere migliori risultati per i bambini, eguaglianza tra ragazze e ragazzi, donne e uomini”, ha aggiunto Gallagher. E ha ricordato che le politiche a favore della famiglia “contribuiscono effettivamente alla realizzazione degli obiettivi di sviluppo, incluso lo sviluppo di società in pace”. Su questa linea, non bisogna dimenticare che “la solidarietà e la cooperazione non sono soltanto sentimenti; se sono genuini, essi debbono spingerci ad agire”.

 

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ZENIT Staff

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