Fraternità Francescana di Betania (Seconda parte)

Dove la carità e la preghiera vincono ogni difficoltà

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di Antonio Gaspari

ROMA, sabato, 10 dicembre 2011 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito la seconda parte dell’intervista fatta a Fra Roberto Fusco, della Fraternità Francescana di Betania.</p>

La prima parte è stata pubblicata venerdì 9 dicembre ().

Mentre il mondo sembra malato di utilitarismo, è vero che le vostre comunità accolgono tutti? Che chiunque può mangiare con voi e può essere ospite dei vostri conventi?

Fra Roberto: Nelle nostre fraternità, in questi trent’anni di fondazione, abbiamo accolto diverse migliaia di persone ogni anno. Tutti coloro che vengono a trovarci e trascorrono qualche giorno con noi si trovano immersi nella nostra vita comunitaria al 100%; pregano con noi, mangiano e lavorano con noi… Poniamo però qualche requisito ai nostri ospiti: di essere sinceramente alla ricerca di Dio (o del senso della propria vita, oppure ancora della verità) e di rispettare il contesto di vita consacrata in cui verranno accolti; dato questi presupposti, essi possono condividere la nostra stessa vita di preghiera, lavoro e fraternità, per capire davvero come si possa vivere da fratelli e sorelle: spesso queste persone tornano entusiaste nelle loro case, e cercano di fare la stessa cosa nelle loro famiglie, con gli amici e con i conoscenti. I nostri ospiti hanno un unico punto in comune: sono persone assetate di Dio e in cerca di rapporti umani autentici e vissuti secondo il Vangelo di Gesù. Noi non siamo migliori degli altri: cerchiamo soltanto di sforzarci di porre al centro delle nostre vite la parola di Gesù che ha detto di amarci come Lui ci ha amato. Per questo, quando un gruppo di fratelli e sorelle prova a fare questo nella quotidianità di ogni giorno, esso diventa come una calamita che attrae, sia ospiti che giovani in ricerca vocazionale.

Come si spiega la crescita impetuosa delle vostre comunità e la gioia che anima i membri della Fraternità?

Fra Roberto: Quando si fa spazio a Gesù nella propria vita, non si può non attrarre. Molti si stupiscono quando diciamo che noi non abbiamo piani o progetti vocazionali; noi non andiamo a proporre il nostro stile di vita nelle parrocchie, né ci facciamo pubblicità. Tanti nostri ospiti sono giovani che cercano un modo per vivere la sete di Assoluto che portano dentro, e quando vengono da noi, spesso trovano un ambiente che permette loro di realizzare questo desiderio. La vita comune è bellissima, ma è anche molto esigente! In essa, però, troviamo un contesto sicuro nel quale verificare che la sequela di Gesù sia vera, e non una pia illusione. Il nostro fondatore ci dice sempre: “E’ meglio avere l’impressione di camminare poco assieme, che avere l’illusione di camminare molto, ma da soli”. Al momento, noi abbiamo 10 comunità sparse in Italia, in Svizzera, in Germania e in Brasile, e siamo circa 200 membri. Un piccolo germoglio di speranza, che cresce senza fare rumore ma che pian piano mette radici forti nella terra. È così che ogni anno abbiamo un buon numero di giovani che si uniscono a noi e che, dopo un periodo di attento discernimento, iniziano il cammino di formazione per entrare a far parte della nostra fraternità. Al momento siamo circa 150 professi e professe perpetui 40 professi e professe temporanee, con circa 40 sacerdoti, 4 diaconi, 8 novizi e 7 postulanti, per quest’anno 2011.

Quali sono state le ragioni che hanno convinto Lei ad entrare nella Fraternità?

Fra Roberto: Quando, 21 anni fa, ho conosciuto la Fraternità Francescana di Betania mi trovavo di fronte ad un’esperienza ancora all’inizio. Ero un giovane liceale pieno di sogni e di progetti, ma quando misi piede per la prima volta in comunità mi resi conto che tutti i miei desideri più profondi si sarebbero potuti realizzare soltanto se avessi seguito Gesù, senza sconti o compromessi. Fu difficile per me, all’inizio, accettare che il Signore stesse chiamando proprio me: voleva dire lasciare tutte le mie sicurezze e i miei progetti… Ma a un certo punto decisi di fare il salto e di scegliere la proposta d’amore che Gesù mi faceva attraverso la fraternità di Betania: da allora, è stato per me una continua sorpresa e Dio non ha mai deluso le mie aspettative. Non tornerei indietro… nemmeno per tutto l’oro del mondo!

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ZENIT Staff

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