Fratelli di Taizé celebrano la Pasqua con gli ortodossi

Il priore Alois Löser è partito ieri in pellegrinaggio in Russia, Bielorussia e Ucraina. Dopo Pasqua ha incontrato 7mila giovani della comunità della Borgogna e ha chiesto loro di pregare per il Papa

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Oltre 7mila giovani provenienti da 45 paesi di tutto il mondo si sono riuniti nella comunità di Taizé della Borgogna in occasione della Pasqua. Il folto gruppo ha ricevuto il saluto del priore di Taizé, fr. Alois Löser, che ha invitato i giovani a pregare in particolare per il Papa. Ieri, poi, fr. Alois è partito per un pellegrinaggio che lo porterà a Mosca, Minsk, Kiev e Lviv per celebrare la Pasqua con i fratelli ortodossi.  

Nel suo intervento – riportato integralmente da L’Osservatore Romano – il priore ha subito rivolto prima un pensiero alla strage del 2 aprile in un Campus universitario del Kenya che è costato la vita a 147 giovani. “Abbiamo tanta violenza nel mondo, e in questi ultimi tempi si è scatenata ancora di più”, ha osservato. “Siamo tutti scioccati nel vedere situazioni in cui la vita umana non sembra più avere alcun valore”.

Ha raccontato poi di essere stato recentemente a Roma, dove ha avuto un incontro personale con Papa Francesco. “Noi tutti – ha detto – sappiamo quanto (il Papa) s’impegni per difendere i poveri e chi subisce ingiustizie. Mi ha detto che pregava con noi a Taizé in quest’anno nel quale ricordiamo fratel Roger. Vorrei chiedere a tutti voi di pregare per lui. Affidatelo a Dio ogni giorno, anche se solo per il tempo di un sospiro”.

Sempre parlando del suo viaggio a Roma, Löser ha riferito di essere rimasto impressionato da un pannello nella chiesa del Gesù, sul quale erano affisse le foto dei 21 cristiani copti assassinati in Libia dai jihadisti dello Stato Islamico, poco prima della loro esecuzione. “Morivano a causa della loro fede – ha commentato – E quanti, anche tra i musulmani, muoiono perché non sono dalla parte giusta! Non restiamo solo scioccati, o accusatori. Vedere tutto ciò pone ognuno di noi di fronte a domande quali: vuoi rivedere le priorità nella tua vita? Non restiamo troppo spesso rinchiusi in interrogativi e discussioni che in fondo non sono poi tanto importanti? Vuoi essere artefice di pace? Allora comincia là dove vivi!”.

“Conflitti armati devastano il Medio Oriente – ha proseguito fr. Alois – ma anche tanti altri luoghi del mondo. Lo scorso anno – ha ricordato – giovani ucraini sono venuti numerosi a Taizé, dove hanno incontrato giovani russi. È stato emozionante vedere lo sforzo che quei giovani facevano per ascoltarsi reciprocamente…”.

Proprio da questo è nato il progetto di fare un pellegrinaggio in tre tappe: “La prossima settimana – ha spiegato Löser – con quattro fratelli e un centinaio di giovani di tutta Europa andremo a Mosca per celebrare la Settimana santa con i cristiani ortodossi… Poi noi fratelli andremo due giorni a Minsk, in Bielorussia. E la terza tappa sarà in Ucraina, dove altri giovani europei si uniranno a noi a Kiev e a Lviv. Andremo a mani vuote, senza nessun altro progetto se non quello di unirci ai cristiani di questi Paesi nella celebrazione del mistero pasquale. Cristo è la nostra speranza. È vivo. Ci riunisce”.

Il capo di Taizé si è detto quindi “felice” di vivere le celebrazioni pasquali con i cristiani di questi tre Paesi: “I canti, le parole, le icone, i lumi, tutto esprimerà il mistero di Cristo che ama ogni essere umano”. “Riporre la nostra fiducia in Cristo non è sempre un sentimento che ci tranquillizza – ha aggiunto – Ma ricordiamoci che egli ci dona sempre la sua pace, e con essa il coraggio di prendere decisioni forti che orientano la nostra vita. Se ricevere la Pasqua di Cristo potesse divenire la priorità nella nostra vita, il mondo cambierebbe molto”.

“Sì – ha concluso il monaco – vorremmo abbandonarci a Dio, vivere ogni giorno della pace di Cristo, come nutrimento. In ciò ci sosteniamo tra fratelli. La comunione tra cristiani è un sostegno inestimabile. Ecco, là dove siete, cercate un appoggio nella comunione con altri cristiani. La comunione fra tutti coloro che amano Cristo è una fonte incomparabile di gioia”.  

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ZENIT Staff

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