Francesco: un Papa e un Santo per vedere e credere

L’enciclica del Santo Padre “Lumen Fidei” richiama temi cari al Poverello d’Assisi

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Papa Francesco nella lettera enciclica Lumen Fidei afferma che gli Apostoli “hanno visto Gesù risorto con i loro occhi e hanno creduto, hanno, cioè, potuto penetrare nella profondità di quello che vedevano per confessare il Figlio di Dio, seduto alla destra del Padre” (LF, 30). L’associazione del vedere al credere, presente nel Vangelo secondo Giovanni, fu un tema caro a san Francesco d’Assisi, come evidenzia p. Paolo Martinelli, Preside dell’Istituto Francescano di Spiritualità dell’Antonianum in Roma:  

La vera fede implica un certo modo di “vedere”, tanto da poter parlare di “occhi spirituali”. Il vedere secondo la carne non consiste tanto, per così dire, nel cogliere l’apparenza, piuttosto equivoca il significato di ciò che appare; come se la realtà consistesse solo in ciò che si dà immediatamente ai sensi. Il vedere con gli occhi dello spirito porta a “vedere e credere”, ossia a guardare la realtà cogliendo in essa la presenza del mistero divino. Non si tratta solo del fatto che la fede semplicemente va oltre ciò che appare. La fede riconosce in ciò che appare la presenza del divino. Si può dire in definitiva che si vede veramente solo se si crede. Davanti al segno eucaristico il vedere della fede implica il credere che quello sia realmente il corpo e il sangue di Cristo, come i discepoli attraverso gli occhi spirituali credevano che quell’uomo era il figlio di Dio. […]

L’elemento fondamentale della dinamica della fede ruota tutto intorno al carattere limitato della mediazione che Dio sceglie per comunicarsi a noi: i discepoli vedono l’umanità di Gesù, noi vediamo gli elementi del pane e del vino. La fede riconosce nell’umanità di Cristo il Figlio di Dio, nel pane e nel vino il corpo e il sangue del Signore. Il processo della incarnazione per Francesco si prolunga così nell’evento sacramentale. Pertanto per Francesco la vita della fede è profondamente in rapporto con il sacramento: in lui vi è una vera e propria dimensione sacramentale dell’atto di fede, che, peraltro, non determina solo il suo rapporto con l’Eucaristia, ma con tutta la realtà […]. Infatti, per Francesco la fede, come modo di vedere con gli occhi dello spirito, riguarda ultimamente tutto il reale, ogni rapporto umano e ogni frammento di realtà: si tratta di un modo nuovo di vedere tutta la realtà, a cui l’Eucaristia stessa educa continuamente.

Da: Paolo Martinelli, “Dammi fede diritta. Con Francesco d’Assisi per ricominciare a credere”, Ed. Porziuncola, Assisi, pp. 88, euro 9,00.

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ZENIT Staff

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