Santa Maria Maggiore

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Francesco ricorda la festa della Dedicazione di Santa Maria Maggiore

Oggi 5 agosto la solenne celebrazione – che rievoca anche la “miracolosa nevicata” – nella Basilica, luogo sacro mariano più antico d’Occidente, strettamente legato ai Pontefici

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Al termine dell’Udienza generale di oggi, in Aula Paolo VI, il Santo Padre ha ricordato la festa della Dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore, che lui ha visitato 23 volte dall’inizio del suo pontificato. 
 
“Oggi si fa la memoria della Santa Madre di Dio, la Salus Populi Romani, che si venera in Santa Maria Maggiore”, ha detto il Pontefice. “È la nostra Patrona. È la prima chiesa in Occidente dedicata alla Madonna: vi invito tutti, come stiamo, senza muoverci, a pregarLa: Ave o Maria…”.
 
Rivolgendo poi un particolare pensiero ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli, in questa festa della Dedicazione della Basilica liberiana, il Papa ha esortato: “Invocate la Madre di Dio, cari giovani, per sentire la dolcezza del suo amore; pregatela nei momenti della croce e della sofferenza, cari ammalati, in particolare voi Angeli della Libertà di Siracusa; guardate a Lei, cari sposi novelli, come al modello del vostro cammino”.
 
La Basilica Papale di Santa Maria Maggiore – come ha ricordato Papa Francesco –  è il luogo sacro mariano più antico dell’Occidente, la cui costruzione fu commissionata da Papa Sisto III poco dopo il Concilio di Efeso del 431, in cui Maria venne proclamata solennemente Madre di Dio.
 
Ogni anno, il 5 agosto, viene celebrata la Solennità della Dedicazione, preceduta da un Triduo di preghiera dal 2 al 4 agosto. Dopo la Messa di oggi, presieduta dal cardinale Santos Abril y Castelló, arciprete della Basilica, si terrà la tradizionale rievocazione del “Miracolo della Neve”, ovvero della prodigiosa nevicata sull’Esquilino avvenuta la notte del 5 agosto 358.
 
Secondo la tradizione e la pietà popolare, la Vergine apparve in sogno a Papa Liberio chiedendogli che venisse costruita una Chiesa là dove avrebbe nevicato. Dal 1983 il Miracolo della Neve viene rievocato con uno spettacolo di suoni e luci nella Piazza antistante la Basilica, dove viene fatta cadere una “nevicata” artificiale, ovvero una cascata di petali bianchi che discende dal soffitto ammantando l’ipogeo e creando quasi un’unione ideale tra l’assemblea e la Madre di Dio.
Grande è il legame tra i Papi e Santa Maria Maggiore, divenuto ora con le 23 visite pubbliche e private di Papa Francesco il luogo più visitato dai Pontefici (33 volte, a partire da Pio XII), superando anche Assisi. Soprattutto Giovanni Paolo II, fin dall’inizio del suo pontificato, ha mostrato una grande devozione per la Salus Populi Romani – l’icona mariana custodita in una cappella della Basilica, che si pensa sia stata dipinta da San Luca – tanto da volere che una lampada ardesse giorno e notte sotto la preziosa effigie. Lo stesso Papa polacco, l’8 dicembre del 2001, ha inaugurato il Museo di Santa Maria Maggiore, luogo dove la modernità delle strutture e l’antichità dei capolavori esposti offrono al visitatore un “panorama” unico.
 
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ZENIT Staff

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