Francesco dona milleduecento copie del Vangelo tascabile ai detenuti del Regina Coeli

Si tratta dello stesso volume regalato ai fedeli nell’Angelus di domenica 6 aprile. Si occuperà della consegna l’elemosiniere Konrad Krajewski durante la sua visita alla struttura di mercoledì 16 aprile

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Saranno milleduecento le copie del Vangelo tascabile che i detenuti nel carcere romano di Regina Coeli riceveranno come dono pasquale da parte di Papa Francesco. A consegnarle – riferisce L’Osservatore Romano – mercoledì 16 aprile, sarà l’arcivescovo elemosiniere Konrad Krajewski nel corso di una visita alla struttura detentiva di via della Lungara.

Il volumetto che verrà donato ai carcerati – contenente anche gli Atti degli apostoli – è lo stesso che è stato distribuitoai fedeli presenti all’Angelus di domenica 6 aprile e alla messa celebrata dal Pontefice lo stesso pomeriggio nella parrocchia di San Gregorio Magno alla Magliana.

Costruito tra il 1881 e il 1884, nell’area precedentemente occupata da due monasteri, “da sempre il Regina Coeli — spiega il presule polacco al quotidiano vaticano — è il carcere di prima accoglienza della città”. Infatti, aggiunge, “tutti gli arrestati nel territorio di competenza della Corte di appello di Roma vengono portati in questo penitenziario”, caratterizzandolo come “carcere di transito”.

La media della presenza di detenuti è sempre intorno alle mille persone. I nuovi ingressi nell’arco dell’anno si aggirano sui cinquemila. I detenuti vi rimangono fino al processo di primo grado. Ogni quindici, venti giorni il ministero provvede a disporre lo sfollamento smistando i reclusi negli altri istituti della regione.

L’arcivescovo Krajewski sottolinea inoltre un particolare aspetto, quello cioè della presenza di numerosi stranieri che comporta “tutta una serie di risvolti a livello anche pastorale, oltreché sul piano pratico e organizzativo all’interno dell’istituto”. Una presenza, quella degli stranieri, che a partire dagli anni ’90 del secolo scorso, è andata a costituire la maggioranza del carcere romano, arrivando oggi a toccare il 65 e il 70 per cento. Un dato riconducibile al numero di immigrati presenti a Roma.

La cura pastorale a partire dal dopoguerra è affidata alla provincia romana dei Frati minori conventuali. Attualmente cappellani sono i francescani conventuali Vittorio Trani ed Ernesto Piacentini, con cui collaborano quattordici sacerdoti volontari e catechisti neocatecumenali. “Tutta l’azione pastorale si articola tenendo presente la peculiarità dell’istituto — sottolineano i cappellani — e per questo si cerca di ‘seminare’ nella certezza che ‘quel poco’ che si dona è un aiuto sul piano umano e spirituale a fratelli in difficoltà”.

La domenica vengono celebrate tre messe: presso la Rotonda, il Centro clinico e l’ottava sezione. Inoltre, per i cristiani di altre espressioni linguistiche sono impegnati alcuni operatori. I cattolici di lingua spagnola possono godere dell’assistenza settimanale di un sacerdote spagnolo, al quale, una volta al mese, si aggiungono diversi da catechisti. C’è un sacerdote che assiste i detenuti polacchi e un certo numero di catechisti che si occupano dei detenuti dell’area africana e rumena. In occasione della Pasqua del 2014, si sta procedendo alla benedizione delle stanze di detenzione e durante la settimana santa nella rotonda centrale si svolgerà la Via crucis, curata ogni giorno da detenuti di settori diversi.

Giovedì santo, 17 aprile, l’elemosiniere – informa ancora L’Osservatore Romano – celebrerà la messa «in cena Domini» presso l’Isola dell’Amore fraterno, in via Ardeatina alla quale parteciperanno le circa cinquanta persone ospitate. L’istituto è gestito da un’associazione cattolica che dal 1996 si occupa di prevenzione, solidarietà e assistenza a detenuti, ex detenuti e persone a rischio di emarginazione sociale e o familiare. (S.C.)

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ZENIT Staff

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