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Francesco agli sposi novelli: "Niente panico quando volano i piatti, perdonatevi!"

Nel suo saluto dalla finestra dell’Arcivescovado, il Santo Padre ha ricordato la ‘formula’ per salvare i matrimoni: “Permesso, grazie, scusa”

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 Si è rivolto alle giovani coppie di sposi, Papa Francesco, nel saluto di questa sera dalla finestra dell’Arcivescovado, al termine della seconda giornata del viaggio in Polonia. Davanti a numerosi pellegrini che attendevano nel piazzale antistante il suo ritorno dal parco Blonia nonostante la pioggia, il Santo Padre ha ricordato la sua personale ‘formula’ per far funzionare un matrimonio, ovvero quelle tre parole utili “perché la famiglia vada sempre avanti e superi le difficoltà”: “Permesso. Grazie. Scusa”.
“Permesso – ha spiegato il Papa – perché bisogna sempre chiedere al coniuge, la moglie al marito e il marito alla moglie: ‘Cosa pensi? Facciamo così?’ Mai calpestare: permesso”. Grazie, perché si deve “essere grati”: “Quante volte il marito deve dire alla moglie: ‘Grazie!’. E quante volte la sposa deve dire al marito: ‘Grazie!’. Ringraziarsi a vicenda, perché il sacramento del matrimonio viene conferito dai due sposi, l’uno all’altro. E questa relazione sacramentale si mantiene con questo sentimento di gratitudine: grazie!”.
Infine “scusa”: “una parola molto difficile da pronunciare. Nel matrimonio sempre – tra marito e moglie – sempre c’è qualche incomprensione. Sapere riconoscerla e chiedere scusa. Chiedere perdono fa molto bene”, ha sottolineato il Pontefice.
Queste tre parole – ha aggiunto – “esprimono tre atteggiamenti” e “possono aiutarvi a vivere la vita matrimoniale, perché nella vita matrimoniale ci sono difficoltà. Il matrimonio è qualcosa di tanto bello, tanto splendido che dobbiamo preservarlo, perché è per sempre”.
“Mi congratulo con voi per il coraggio necessario a unirsi per tutta la vita” ha poi detto Papa Francesco, rassicurando le coppie anche per tutti quei momenti in cui i litigi sono più frequenti dei momenti di pace. “Sempre nella vita matrimoniale ci sono problemi o discussioni. È normale! E succede che lo sposo e la sposa discutano, alzino la voce, litighino e a volte volano i piatti! Non vi spaventate, però, quando succede”.
Il consiglio del Papa è piuttosto a “non terminare mai il giorno, senza fare pace”. “Sapete perché? Perché la guerra fredda il giorno seguente è molto pericolosa. ‘E come posso fare, padre, per fare pace?’, può domandare qualcuno di voi. Non occorrono discorsi, basta un gesto… e finisce e la pace è fatta. Quando c’è amore, un gesto sistema tutto”.
Invitando infine a pregare “per tutte le famiglie presenti, per gli sposi novelli, per quelli che sono già sposati da tempo e sanno quello che io vi ho detto, e per quelli che si sposeranno”, Bergoglio ha concluso il suo saluto chiedendo di recitare insieme un’Ave Maria, “ciascuno nella sua lingua”. E se ieri la raccomandazione ai giovani era a “fare chiasso”, quella di stasera era un invito a riposare, accompagnato dalla consueta richiesta: “Pregate per me! Davvero, pregate per me! Buona notte e buon riposo!”.
[Dal nostro inviato a Cracovia]
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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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