Fra i beati di domenica prossima, una messicana che si fece povera tra i poveri

MESSICO, mercoledì 21 aprile 2004 (ZENIT.org).- Domenica prossima, i Messicani festeggieranno l’elevazione agli altari di Madre Lupita (Anastasia Guadalupe García Zavala) da parte di Sua Santità Giovanni Paolo II.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

María Guadalupe García Zavala, fondatrice della congregazione delle Serve di Santa Margherita Maria e dei Poveri, nacque a Zapopan, in Messico, il 27 aprile 1878. Suo padre aveva un negozio di articoli religiosi di fronte alla Basilica di Nostra Signora di Zapopan; per questo, fin da piccola Lupita visitò spesso la chiesa, dimostrando un grande amore per i poveri e per le opere di carità.

All’età di 23 anni, secondo quanto riportato nella biografia diffusa dal Vaticano, quando era già promessa in matrimonio, sentì la chiamata del Signore a consacrarsi alla vita religiosa con particolare attenzione verso i malati e i poveri.

Si confidò a questo proposito con la sua guida spirituale, padre Cipriano Iñíguez, che le disse di aver avuto l’ispirazione di fondare una congregazione religiosa per prendersi cura degli ammalati dell’ospedale e la invitò a cominciare questo lavoro; fu così che fondarono la congregazione religiosa delle “Serve di Santa Margherita Maria e dei poveri”.

Madre Lupita fu poi eletta Superiora Generale della congregazione, carica che ricoprì tutta la vita, insegnando alle sue suore ad amare la povertà per potersi dedicare meglio agli infermi. L’ospedale attraversò un momento di grandi difficoltà economica e Madre Lupita chiese alla sua guida spirituale il permesso di mendicare per la strada, che le venne accordato.

La situazione politico-religiosa del Messico fu molto grave dal 1911, anno della caduta del Presidente Porfirio Díaz, al 1936, e la Chiesa cattolica venne ferocemente perseguitata. Durante tutto questo periodo, Madre Lupita rischiò la sua vita e quella delle sue consorelle nascondendo all’interno dell’ospedale alcuni sacerdoti e persino l’arcivescovo di Guadalajara, Francisco Orozco e Jiménez. Le suore, inoltre, curavano gli stessi soldati persecutori feriti, e per questo i soldati accampati presso l’ospedale le difendevano.

Il 13 ottobre 1961 l’intera congregazione festeggiò i 60 anni di vita religiosa della fondatrice, che, a 83 anni, soffriva di una dolorosa malattia che la condusse alla morte due anni dopo. Durante la vita di Madre Lupita vennero aperte 11 fondazioni nella Repubblica Messicana, e dopo la sua morte la congregazione continuò a crescere. Oggi conta 22 fondazioni in Messico, Perù, Islanda, Grecia e Italia.

Madre Lupita è morta il 24 giugno 1963 a Guadalajara, in Messico, e da allora gode di una solida fama di santità. Fu amata dai poveri e dai ricchi di Guadalajara e degli altri luoghi in cui la congregazione aveva ospedali e si presenta oggi come un degno esempio di vita di santità non solo per le religiose della congregazione che ha fondato, ma per tutti i fedeli per la sua pratica costante ed eroica delle virtù evangeliche che ha esercitato tutta la vita e la dedizione incondizionata al servizio di Dio nei fratelli, soprattutto nei poveri e nei malati.

Quando Giovanni Paolo II è diventato Papa, c’era solo un Santo messicano, San Filippo di Gesù. Il Pontefice ne ha proclamati altri 28. Con Madre Lupita i beati arriveranno a 14, tutti nominati dal Papa attuale. Ci sono, poi, 14 “venerabili” (sono state riconosciute le loro virtù eroiche) e 85 “Servi di Dio” (è stato intrapreso il processo per la loro beatificazione).

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione