Forse non possiamo imitare Maria, ma almeno impariamo da Lei

Intervista a padre Carlos Cabecinhas, rettore del Santuario di Fatima

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di Salvatore Cernuzio

ROMA, venerdì, 7 settembre 2012 (ZENIT.org) – Seguendo l’esempio di Maria, pregandola e imparando da Lei, il cammino della Chiesa cattolica e di tutte le Chiese può diventare realmente più fruttuoso. Lo ha affermato padre Carlos Cabecinhas, rettore del Santuario di Fatima, incontrato da ZENIT al 23° Congresso Mariologico internazionale, che ha rilasciato alla nostra agenzia la breve intervista che riportiamo di seguito

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Il Congresso ha posto in luce un bilancio di tutto ciò che è emerso sulla figura di Maria in questi 50 anni dall’apertura del Concilio Vaticano II. Cosa c’è ancora da scoprire sulla Madonna?

Padre Cabecinhas: Credo che ci sia molto ancora da sapere e imparare su Maria, soprattutto sull’implicazione che Lei ha con lo svolgimento della nostra vita cristiana. La riflessione mariologica dopo il Concilio ha posto in rilievo la figura della Madonna come “prima Discepola”. Questa è una novità grande, ma il cammino da percorre è ancora molto lungo.

Tra le diverse devozioni mariane, quella di Fatima è sicuramente la più diffusa e radicata tra i fedeli. Quali orientamenti seguirà il Santuario in vista della Nuova Evangelizzazione e dell’Anno della Fede?

Padre Cabecinhas: La Nuova Evangelizzazione e le iniziative relative all’Anno della Fede indetto da Papa Benedetto XVI sono da sempre al centro del nostro lavoro. La devozione alla Madonna di Fatima è radicata dappertutto, la nostra preoccupazione è che essa sia un mezzo vero di evangelizzazione che aiuti a riproporre la centralità di Dio nella nostra vita cristiana. Questo, infatti, è il nucleo fondamentale del messaggio di Fatima. Attualmente, poi, siamo impegnati nell’organizzare le celebrazioni per il Centenario delle Apparizioni della Vergine.

E in questa missione, e anche nella storia della salvezza, Maria che ruolo ricopre?

Padre Cabecinhas: Maria intercede per noi come Madre della Chiesa, ma svolge anche il ruolo di modello, di esempio, da seguire e imitare sempre. Posso affermare che Maria sia il punto di riferimento per la Nuova Evangelizzazione.

Tutti i fedeli hanno un rapporto personale con la Madonna, questo fa parte del nostro “sentirci” Chiesa, e questo legame si manifesta come cammino verso Gesù Cristo. Papa Paolo VI nella Marialis Cultus disse chiaramente che ci sono cose in Maria che non possiamo più imitare, perché hanno a che fare con il tempo della sua vita, con la sua personalità; ma ci sono atteggiamenti di fede che però dobbiamo assolutamente imparare. Questo credo quindi sia l’obiettivo che noi cristiani dobbiamo perseguire.

Anche Benedetto XVI, infatti, ha spesso esortato a imitare la Madonna e ha invitato tutti i fedeli, soprattutto i giovani, a riscoprire la forza del Rosario, la forma di preghiera forse più unita alla devozione di Fatima….

Padre Cabecinhas: È vero, la preghiera del Rosario è una parte fondamentale del messaggio di Fatima, oltre che l’esperienza principale che si vive nel Santuario. Per noi è particolarmente importante questa esortazione del Santo Padre: presentare il Rosario come un vero cammino che non solo mette in comunione con i misteri di Cristo, di cui Maria è partecipe, ma anche come vera scuola di preghiera.

“Il Rosario ci insegna a pregare”: Benedetto XVI l’ha detto più volte, anche durante la sua visita nel 2010 a Fatima, e questo offre un punto di vantaggio su tutto il nostro lavoro.

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ZENIT Staff

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