Fondazione Giovanni Paolo II: "Il vescovo dice no ai licenziamenti"

L’arcivescovo di Campobasso esprime rammarico per il provvedimento della ex-Cattolica e partecipa con i lavoratori allo sciopero indetto oggi

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L’arcivescovo di Campobasso–Bojano mons. Gian Carlo Bregantini unitamente alla Commissione della pastorale diocesana della salute, di fronte agli annunciati licenziamenti di ben 45 dipendenti alla Fondazione Giovanni Paolo II esprime “tutto il suo rammarico, il suo dolore e la sua costernazione, per la durezza con cui si è proceduto all’attuazione di questo provvedimento estremo”.

Il Vescovo Bregantini, infatti, ritiene che “si dovevano raccordare le parti in causa, con uno spirito più costruttivo. Il mantenimento della decisione è così segno di un mancato accordo, che poteva e può essere ancora raggiunto, con condizioni di fiducia reciproca”.

In particolare, il Vescovo, come già fatto altre volte, con insistenza ed in parte anche con frutti iniziali, ritiene che “si debba percorrere la strada del contratto di solidarietà, con modalità innovative, che sono state pensate con saggezza dalle parti sindacali. Proposte che vanno ascoltate con maggior dialogo e reciproca fiducia. Ci sono gli spazi ancora aperti”

Alla Regione Molise  il Vescovo chiede però una capacità di elaborare una pista di più sicura armonizzazione delle due strutture, l’ospedale Cardarelli e la Fondazione, come già da tempo auspicato.

Occorre anche per questo una decisione più chiara ed una logica più decisa, perché si possa costruire quella Cittadella della sanità molisana, che è nell’interesse di tutti averla, qualificata e pronta, nel cuore della nostra Regione.

Alla Direzione della Fondazione, il vescovo chiede infine di avere un ascolto maggiore delle esigenze dei lavoratori, di ritirare il provvedimento dei licenziamenti, che produrrà un danno gravissimo all’immagine della Ex-Cattolica così tanto valuta dai vescovi e sostenuta dalla presenza dello stesso Papa Giovanni Paolo II.

Più si rilancerà il “cuore solidale ed etico” di questa importante struttura sanitaria, più crescerà la nostra terra. Nessun licenziamento, in questo contesto, potrà sanare i bilanci. Saranno le maggiori risposte sanitarie che lo potranno autenticamente risanare e sostenere per il futuro.

Rende infine noto che più volte ha manifestato la sua e nostra preoccupazione presso i Vertici della Università cattolica del Sacro Cuore, certo che anche un loro concreto intervento diretto potrà alimentare le speranze di una soluzione concordata.

Per tutte queste ragioni, ho pensato di dover, a questo punto, dimostrare concretamente la mia vicinanza al dolore dei lavoratori tutti, facendomi perciò accanto a loro.

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ZENIT Staff

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