Figlio di …Tizio

Ci teneva tanto a far sapere che era figlio di Dio, ma pochi credettero.

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Mi stavo preparando per la celebrazione d’un funerale. Si presenta in sacrestia una signora e mi si avvicina ansiosa e affannata.
“Mi scusi se mi presento all’ultimo momento – mi dice -. Sono la figlia del defunto. Vorrei soltanto chiederle una cortesia: se potesse dopo il vangelo, all’omelia, dire che mio padre era figlio di… E qui mi fa il nome d’un personaggio famosissimo, che io qui per riservatezza chiamerò …Tizio.
Ci teneva tanto, continuò la signora, a far sapere a tutti che suo padre era … Tizio. Perdoni questa mia puntualizzazione. Ma papà non perdeva occasione di proclamarsi figlio di… Tizio e penso di interpretare il suo desiderio pregandola di ripeterlo dall’altare, anche oggi, giorno del suo funerale.
Del resto, se lei vedrà tanta gente in chiesa, è proprio perché è, si, importante mio padre, ma soprattutto perché quasi tutti sanno che lui è  figlio di… Tizio.”
Assicurai la signora che l’avrei accontentata. Infatti all’omelia, come sempre, dico due parole sulla delicatezza del momento, sulla preziosità del dolore e mi studio di interpretare ciò che il defunto direbbe ora dal cielo se potesse parlare. In qualche modo gli presto la mia voce:
“Mi hanno giustamente raccomandato di dire che il defunto teneva tanto, e giustamente, a far sapere a tutti coloro che incontrava che lui era il figlio di… Tizio e non perdeva occasione per ripeterlo a chiunque gli si avvicinasse.
Quindi onoriamo questo legittimo desiderio del defunto ripetendo per chiunque non lo sapesse e ricordando a chi, pur sapendolo, l’avesse dimenticato, che il defunto era figlio di… Tizio.
Intanto vedevo le pupille di alcuni dei presenti dilatarsi per lo stupore a una simile notizia. Perfino la figlia, dimenticando la severità del momento, si concedeva un sorriso di compiacenza e di gratitudine verso di me.
“Oggi, qui dall’altare – ho subito aggiunto – mi sembra però molto importante ricordare a tutti una gioia, un onore assai più grande che non riguarda solo lo scomparso, ma anche  tutti noi qui presenti: durante la vita terrena, il defunto era contento che tutti sapessero che lui era figlio di…Tizio; ma ora, nel giorno del suo funerale, vuole senza dubbio rivelare a tutti voi, anzi gridare al mondo intero  la sua gioia più grande, la scoperta più straordinaria che un uomo può fare in questa vita, ma che gli viene svelata pienamente alla sua morte: che lui è figlio di Dio.
Conoscere questo è Paradiso in terra e in cielo.”

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Andrea Panont

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