"Fermare violenze in Terra Santa". L'appello di pace dei vescovi inglesi

Leader delle diverse religioni hanno incontrato l’ex presidente israeliano Peres per trovare una soluzione comune contro il terrorismo e la violenza compiuta in nome di Dio

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“Evitare la strada scivolosa dell’occhio per occhio e delle recriminazioni reciproche”. Questo il pressante appello rivolto ai leader palestinesi e israeliani da mons. Declan Lang, presidente della Commissione per gli affari internazionali della Conferenza Episcopale inglese e gallese (Cbcew). In una nota diffusa ieri – e riportata dalla Radio Vaticana – il vescovo, che è anche presidente del Coordinamento per la Terra Santa, esprime la sua “crescente preoccupazione” per la nuova escalation di violenze  a Gerusalemme ed invita le due parti alla moderazione.

“Durante le mie visite in Terra Santa – si legge nel comunicato – ho potuto constatare la frustrazione dei palestinesi per i quali la morte viene a volte considerata come la loro unica dolorosa speranza. Mi rendo tuttavia conto – prosegue – che questa disperazione non può scatenare una violenza incontrollata e che le autorità israeliane devono imporre il rispetto della legge”. Ricordando le parole di Paolo VI nella Populorum Progressio, mons. Lang sottolinea che la pace richiede giustizia, “altrimenti – afferma – i rapporti umani degenerano e la violenza non sarà sempre tenuta sotto controllo”. Di qui il rinnovato appello a israeliani e palestinesi a riprendere il difficile cammino della pace basata sulla giustizia, “in cui ambedue le parti possano vivere in sicurezza nei rispettivi Stati sovrani”. 

L’escalation di violenze che sta di nuovo insanguinando la Terra Santa è stata pure il tema della riunione, avvenuta martedì scorso, presso il Peres Center for Peace di Tel Aviv, tra i leader di diverse comunità di fede e tradizioni religiose con l’ex Presidente israeliano Shimon Peres. Alla riunione, informa Fides, hanno preso parte anche lo Sheikh Mohamad Kiwan, capo degli imam in Israele, lo sceicco Mouafaq Price, leader spirituale della comunità drusa, il rabbino capo d’Israele Shlomo Amar, e il patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme Theophilos III.

Secondo quanto riportano gli organi ufficiali del patriarcato latino di Gerusalemme, durante il dialogo, l’ex Presidente Peres ha ribadito la necessità di contrapporsi insieme al terrorismo e alla violenza compiuta in nome di Dio, proclamando ad alta voce “che non esiste un Dio che approva l’omicidio”. Peres ha detto anche che Israele non aveva alcuna intenzione di incoraggiare le tensioni nella regione. Dal canto suo padre George Ayoub, presente all’incontro in qualità di cancelliere del patriarcato latino di Gerusalemme, ha sottolineato che “l’occupazione rimane il problema”, e per spezzare la spirale infinita della violenza, l’unica via è quella di porre fine all’occupazione e realizzare la creazione di uno Stato palestinese sulla base dei confini riconosciuti dall’Onu nel 1967, con Gerusalemme Est come capitale.

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ZENIT Staff

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