Fede insidiata? Max Gazzé invita a non avere "pregiudizi" (Prima parte)

La catechesi geovista non è affatto una spiegazione ma una deformazione del messaggio biblico

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Prendiamo lo spunto da ciò che avrebbe detto il cantautore Max Gazzé e che è riportato nel sito dei Testimoni di Geova. Spiegando la nascita della sua canzone di successo “Sotto casa“, Gazzé avrebbe detto: “Ho lavorato molto con mio fratello e la canzone è uscita in un giorno in cui stavamo scrivendo per il nuovo album e hanno suonato alla porta. Erano due testimoni di Geova, due ragazzi, educatissimi. Gli abbiamo aperto e abbiamo ascoltato quello che avevano da dirci. Ci hanno catechizzato con gentilezza e sorrisi. Abbiamo immaginato come sarebbe andata se nessuno avesse mai aperto la porta a questi ragazzi e loro avessero cominciato a parlare davanti ad una porta chiusa. Quando sono andati via abbiamo pensato a quante persone siano rimaste barricate dietro l’uscio, spaventata (sic!) da chissà quale pregiudizio.”

Accanto a questo articolo i Testimoni di Geova reclamizzano quella che sarebbe la loro attività basilare: la spiegazione della Bibbia. E ovviamente. se si trattasse di questo, chi avrebbe da ridire? Una catechesi biblica fatta con “gentilezza e sorrisi”, per di più venendo a servirti a casa, all’ora che ti fa più comodo, come rifiutarla? come “barricarsi” se non scioccamente “spaventati” da chissà quale inibente pregiudizio”?

Tutto giusto! Ma che dire se lo “spavento” e il “rifiuto” per una tale “catechesi” fossero invece motivati non da pregiudizio, come suppone l’inesperto e, quanto a Bibbia, “culturalmente indifeso” Gazzé”, ma su una preinformazione scientifica realizzata da esegeti della Bibbia che, esperti nella dottrina geovista, hanno verificato come la catechesi geovista non sia affatto una spiegazione ma una deformazione del messaggio biblico? Che dire se non complimentarsi con chi, sapendo di essere digiuno di Bibbia ma avvertito del fatto che il geovismo la deforma, avesse aperto cortesemente la porta ma, sentita la proposta, l’avesse chiusa con un ancor più cortese e gentile “No, grazie!”? Andiamo ad esemplificare facendo una piccola preinformazione circa tale deformazione a cui, come esperti del GRIS*, abbiamo alluso. 

Il pericolo viene dalla spiaggia

Siamo in periodo di vacanze, nell’Anno della Fede, e si parla di Bibbia. Tempo di “pesca” per tutti i MRA (Movimenti Religiosi Alternativi alla fede cattolica) che si qualificano a tinta “cristiana” perché dicono di basarsi sulla Bibbia, come appunto i Testimoni di Geova che si sono autoqualificati davanti allo Stato come “Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova” nel 1986.

Non è raro quindi che, magari rilassandosi in spiaggia, si venga abbordati da “proclamatori” di nuove fedi (come quella fede che per praticità definiamo “Geovismo”) i quali cortesemente e gratuitamente ci offrono un numero delle loro riviste “Torre di Guardia” e “Svegliatevi” ponendoci una domanda-stimolo su un quesito curioso o interessante a cui la Bibbia darebbe sorprendente risposta. E quella risposta – si promette – verrebbe offerta dai TG stessi che si presteranno a venire a casa per iniziare, se saremo interessati, quella “spiegazione della Bibbia” che si svolge con un incontro settimanale di un’ora, si basa sulla lettura commentata di un loro libretto (attualmente “Cosa insegna realmente la Bibbia?”) e che essi chiamano nientemeno che “corso biblico”.

Prendiamo, ad esempio, il numero della rivista Torre di Guardia di Luglio. A pag. 4 troviamo la testimonianza di Estelle (nome che si avverte “cambiato”) che rimase male perché il suo “ministro religioso” ignorò il suo desiderio di “conoscere la Bibbia”; desiderio che poi – va da sé – sarebbe  stato invece soddisfatto dai TG. Essi, tra l’altro le hanno spiegato che “Dio non è responsabile delle sofferenze umane”, ma la spiegazione che lo giustificherebbe (non presente in quel numero ma da noi del GRIS ben conosciuta) è tutt’altro che ragionevole; avremo modo di riparlarne.

Così se in quella rivista si dice che “La Bibbia mostra che Dio ha dei sentimenti e che non è affatto indifferente al nostro comportamento”. (p. 6)  La cosa sarà condivisibile ma purché si precisi che la Bibbia usa dell’antropomorfismo nel narrare i rapporti di Dio con l’uomo; antropomorfismi che, se presi alla lettera, – come, ahimé, avviene nel geovismo – deviano dalla verità perché portano a formarsi un concetto di Dio che non è più né Spirito né trascendente il cosmo, ma è solo un essere, potente quanto si vuole, ma fatto ad… immagine e somiglianza dell’uomo. Infatti l’articolo prosegue “insegnando” che Dio viene effettivamente rallegrato o rattristato dall’agire umano, senza rendersi conto che questo non si armonizza con le idee, sempre bibliche, di Lui: imperturbabilità, assenza di cambiamento, totale pienezza dell’essere e di ogni perfezione che lo rendono “il felice Iddio”. Il semplice TG, prima vittima dell’indottrinamento ricevuto, non pensa neanche alla incongruenza del fatto che il mondo è continuamente teatro di bontà e cattiverie e che, non essendo Dio soggeto al giorno e alla notte, Egli vivrebbe la sua stranissima “beatitudine divina” continuamente tormentato e rallegrato. Ma qui poi interverrebbe a “spiegare” le cose un’altra stortura inaccettabile della teologia geovista consistente nell’idea che Dio non è onnipresente e, anche potendolo fare, non indaga su tutte le azioni degli uomini ma solo su quelle che vuole seguire.

A pag. 11 si dice che Dio “… ha mostrato chiaramente agli uomini che tipo di Dio è” (sic!) Si enumerano tra le sue “invisibili qualità” la “bontà, sapienza e amore” e si conclude chiedendo “Non è evidente che desidera che lo conosciamo?”

E’ sicuro, diciamo noi, che Dio desidera essere ben conosciuto se il Figlio ha realizzato la sua incarnazione, oltre che per redimerci dal peccato, anche perché “il Padre cerca adoratori in spirito e verità”. In effetti noi in Gesù abbiamo avuto la rivelazione più ampia possibile sulla personalità di Dio, le verità soprannaturali, il progetto redentivo universale ecc… al punto che “non c’è da aspettarsi più alcuna altra rivelazione prima della seconda venuta di Gesù” alla fine dei tempi. Ma Geova corrisponde al Dio rivelatoci da Gesù? Già da queste prime battute c’è da dubitarne ed è bene perciò un piccolo approfondimento…

(La seconda parte segue domani, lunedì 29 luglio)

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Sandro Leoni

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