Fede e perseveranza tra depressione e paura

La fede è un cammino nella luce sempre più potente dello Spirito Santo ed è il Signore ad intervenire quando essa si fossilizza

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È provato scientificamente che la nostra società sia sempre di più aggredita dal peso della depressione e dal buio di mille grandi e piccole paure. Il benessere materiale, al di là della crisi economica e morale del nostro tempo, aiuta l’uomo a migliorare la qualità della vita, ma se privo di una dimensione umana che si rinnovi nella fede e nella sua perseveranza, brucia prima o poi l’effetto rigenerativo e lenitivo delle conquiste raggiunte. Essere uomini di fede è come trasformarsi in veri giganti dinnanzi alle problematiche che prendono forma, senza esclusione di colpi, nella nostra quotidianità. Il nuovo illuminismo che accompagna la società oggi non consente di penetrare nella profondità della dimensione trascendentale, ma tutto fa dipendere dalle sole relazioni umane, spesso prive di radici ben salde nella verità e sapienza che vengono da Dio. L’uomo di riflesso in diverse occasioni si dimostra stranamente ambiguo. Non è un mistero, a tal proposito, la frequente personale consegna ad un materialismo senza confini, colorato da sfumature pseudo religiose. Come non è una novità, in presenza di eventuali disastri economici e spirituali, l’affidarsi a soluzioni paranormali che pur si presentono all’opposto delle scelte empiriche fatte in precedenza. Manca una fede matura, un indirizzo dell’animo avvolto nella verità del vangelo. Ci si vergogna della Parola o la si osserva secondo modalità consolidate nel solo effetto esteriore, senza sussulti autentici interiori che fanno la differenza. Su questa strada l’uomo si perde, ma non capisce che la sua è una scelta che non lo salva, né lo redime. È essenziale perciò riflettere sull’importanza che la fede ha per l’uomo, nel suo costante straordinario valore, al di là di ogni posizione sociale, politica o economica. Essa non è affatto realtà cementata, bloccata, statica. Il vero credente dovrebbe offrirle la sua vita.

Necessita dunque consacrare stabilmente alla fede l’anima, il corpo, lo spirito, i desideri, la scienza, la coscienza, la mente, il cuore. L’intermittenza comportamentale, tanto di moda nella nostra società, non ha niente a che vedere con il credo di ognuno nella Parola del Signore. Oggi stranamente ci si ritrova ad essere più coerenti su fatti esteriori e funzionali ad un certo tipo di relazioni sociali, che su principi universali ed evangelici. Questi ultimi sono visti purtroppo come teorie interessanti e affascinanti, ma prive di certezza storica quotidiana. Un errore senza limiti che ritarda la salvezza dell’umanità. C’è tuttavia, alla base del mancato rafforzamento della fede in ogni essere umano, l’incapacità di riversare nel presente il passato stesso della fede, mancando di accogliere la sua costante novità che proviene dalla Spirito Santo. Si manifesta in questa dimensione tutta la difficoltà che deriva dal passaggio che la fede deve compiere da ciò che è stata ieri a ciò che dovrà essere oggi, per volontà di Dio. Di sicuro non sono negoziabili i suoi contenuti, perenne cornice dell’azione umana tesa a dialogare con il cielo, ma cambia la luminosità con la quale gli stessi contenuti dovranno essere interpretati. La fede, ricordano spesso nelle catechesi i sacerdoti del Movimento Apostolico, è infatti un cammino nella luce sempre più potente dello Spirito Santo ed è il Signore ad intervenire quando essa si fossilizza in ciò che è stata. È sempre quando il cuore, la mente, lo spirito, la stessa razionalità dell’uomo di fede, si bloccano in un passato non più vita stessa della fede, che il Signore interviene e con i suoi potenti mezzi abolisce, distrugge, annienta in un solo giorno ciò che è stato della ricchezza della fede e le dona un nuovo corso.

Mirabile a questo punto la similitudine di Mons. Costantino Di Bruno che in poche battute fotografa questa verità, focalizzando le forze inique che tendono a arginare la trasformazione della fede. La storia bisogna che noi la vediamo come il machetedi Dio, con il quale nella foresta impenetrabile del mondo Lui fa avanzare la fede. liberandola da tutti gli aggrovigliamenti, che come spire di serpenti, cercano di soffocarla, perché diventi non più strumento di salvezza, ma forza neutra, acquisizione stantia, inutile alluomo per proseguire il suo cammino verso la pienezza della verità, la perfetta conoscenza della volontà di Dio, la sua crescita umana. Chi vive la sua vita nella fede è chiamato a mettersi in movimento, ogni qualvolta che il Signore usa il suo “machete”. Deve così riprendere il cammino e percorrere con serenità d’animo il sentiero che Lui traccia, per aggiornare la storia nel benessere comune. Sta proprio nell’apertura di questi nuovi sentieri, da parte dell’Altissimo, la chiave di lettura che consente alla fede di non trasformarsi in un involucro privo di qualsiasi anima. Non solo! Senza questo intervento dall’alto si avrebbe un ricordo confuso di ciò che è stato e non avremmo il Dio che è, è stato e che viene. Coloro che pensano di nutrire la loro crescita interiore soltanto nella forza della tradizione o all’opposto pensino di condividere solamente ciò che si richiami al progresso che avanza, sono nemici dichiarati dello Spirito Santo. Ecco come li definisce mons. Di Bruno: “I primi hanno una verità senza vita. I secondi inseguono una vita senza verità. Non  è questo il cammino della fede. La perseveranza infine, senza la certezza della presenza di Dio dietro ogni evento della storia, non potrebbe mantenersi costantemente in vita, lasciando spazio a quelle tanto conosciute forme di debolezza umana che sanno sempre come impadronirsi della mente, del cuore e del corpo dell’uomo.

Chi volesse contattare l’autore può scrivere al seguente indirizzo email: egidio.chiarella@libero.it. Per ulteriori informazioni: www.egidiochiarella.it. Per ordinare l’ultimo libro di Egidio Chiarella si può cliccare qui.

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Egidio Chiarella

Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, ha fatto parte dell'Ufficio Legislativo e rapporti con il Parlamento del Ministero dell'Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo "La nuova primavera dei giovani" e del saggio “Sui Sentieri del vecchio Gesù”, nato su ZENIT e base ideale per incontri e dibattiti in ambienti laici e religiosi. L'ultimo suo lavoro editoriale si intitola "Luci di verità In rete" Editrice Tau - Analisi di tweet sapienziali del teologo mons. Costantino Di Bruno. Conduce su Tele Padre Pio la rubrica culturale - religiosa "Troppa terra e poco cielo".

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