Fecondazione eterologa: "meglio la legge del decreto"

Lo afferma Carlo Casini, presidente del Movimento per la Vita, il quale però invita a vigilare affinché non si creino “terre di nessuno”

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“Non possiamo non apprezzare la decisione del governo di rinunciare ad intervenire per decreto sulla fecondazione artificiale eterologa, rimandando tutto ad un dibattito parlamentare”. È così che Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita, accoglie la decisione del ministro alla Salute, Beatrice Lorenzin, di commissionare le scelte sui temi etici al Parlamento.

“E apprezziamo in particolare che siano state accolte le richieste di prudenza avanzate nei giorni scorsi dal mondo pro life italiano”, prosegue Casini. Che commenta: “Lasciare l’esame della materia al Parlamento, peraltro assorbito da complessi ed urgenti temi istituzionali ed economici, non può significare creare una terra di nessuno in cui ognuno può fare ciò che vuole. Deve restare ben saldo il principio che prima di consentire l’eterologa devono esserne definiti confini e modalità”.

Il presidente del MpV ritiene inoltre che “alta dovrà essere la sorveglianza contro le fughe in avanti dei soliti noti. In particolare sarà necessario evitare che si realizzi il copione che abbiamo già visto in altre occasioni: costruire situazioni di fatto che le leggi, a posteriori, non possono che riconoscere e normalizzare”.

“A Regioni e strutture ospedaliere si dovrà impedire di aggirare lo stand by e di muoversi come se fossero corpi autonomi ed indipendenti”, afferma Casini. “Ed allo stesso tempo – conclude – alle strutture private, ansiose di aprire un nuovo e ricco mercato, si dovrà insegnare la pazienza non solo con predicozzi paternalistici ma con l’autorità ed i mezzi di uno Stato che non abdica al dovere di indicare, per il bene dei cittadini nati o non ancora nati, il confine tra lecito ed illecito”.

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ZENIT Staff

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