Human embryos

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Fecondazione assistita: è ora possibile selezionare gli embrioni

Crolla un altro tassello della Legge 40: la Corte Costituzionale ammette un’eccezione nel caso in cui alcuni di essi siano malati. La protesta dei pro-life: “Un passo avanti verso l’eugenetica”

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Cade un’altra colonna portante della Legge 40 sulla fecondazione assistita. La Corte Costituzionale, nella sua ultima sentenza, ha depenalizzato la selezione degli embrioni, nei casi in cui sia esclusivamente finalizzata ad evitare l’impianto di embrioni affetti da gravi malattie trasmissibili e, nello specifico, da patologie rispondenti ai criteri di gravità previsti dalla legge 194 sull’aborto.

La sentenza della Consulta è stata accolta “con sconcerto” dall’associazione Scienza & Vita, secondo la quale, di fatto, si legalizza una “discriminazione tra i nascituri”.

“Comprendiamo il dolore e la sofferenza di tutte le coppie portatrici di una malattia genetica – scrive la presidente di Scienza & Vita, Paola Ricci Sindoni – ma purtroppo siamo certi che una volta stabilito per sentenza, e al massimo grado, che è possibile selezionare gli esseri umani in base alla perfezione della loro mappa genetica, le storture saranno inevitabili e andranno nella direzione della massima discriminazione verso i disabili”.

“Come non pensare che in futuro chiunque ricorra alla Pma non voglia accedere alla possibilità predittiva di sapere tutto del nascituro e scegliere solo il più ‘adatto’? Decretare che è un diritto dei genitori decidere quale dei loro figli possa nascere, è un’ipotesi sconvolgente che va contro ogni principio di civiltà”, conclude poi Ricci Sindoni.

Secondo il presidente del Movimento per la Vita, Gian Luigi Gigli, con la sentenza odierna “la ‘cultura dello scarto’ compie un altro passo avanti in Italia”.

“Inserendo definitivamente i principi dell’eugenetica nell’ordinamento italiano, sarà dunque possibile eliminare gli embrioni portatori di malattie genetiche”, commenta Gigli.

“L’embrione è ormai ridotto a un bene di consumo, da usare e gettare se difettoso – commenta il presidente del Movimento per la Vita -. Il prossimo passo sarà la produzione di esseri umani allo stadio embrionale per la riparazione di soggetti adulti malati, non identificati sufficientemente in tempo per non farli nascere”.

La decisione della Corte Costituzionale incoraggia “logiche di discriminazione a vantaggio del più forte lungo un pendio scivoloso per la tenuta stessa delle istituzioni democratiche”, conclude poi Gigli.

Anche per l’onorevole Eugenia Roccella  (AP), si tratta di una sentenza, con cui, per la prima volta nel nostro ordinamento entra “un principio eugenista, che con questa nuova decisione viene completato e confermato”.

“Il disabile – ha aggiunto Roccella – ha quindi un diritto affievolito a nascere, può essere scartato, insomma è “figlio di un dio minore”: eguaglianza e fratellanza sembrano principi dimenticati”.

La parlamentare ha accolto comunque con favore la conferma del divieto di soppressione degli embrioni da parte della Corte, la cui sentenza puntualizza che “la malformazione [degli embrioni malati, ndr] non ne giustifica solo per questo, un trattamento deteriore rispetto a quello degli embrioni sani”, mentre l’embrione “non è certamente riducibile a mero materiale biologico”.

Tale affermazione è giudicato dall’on. Roccella, un “tentativo davvero troppo timido” di moderare “l’impianto eugenista della sentenza”, nonostante, le linee guida della Legge 40, continuino a “restare valide”.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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