Fecondazione artificiale: cosa dice la legge e cosa insegna la Chiesa

Don Michele Aramini affronta l’argomento a pochi giorni dal referendum

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MILANO, giovedì, 26 maggio 2005 (ZENIT.org).- La fecondazione artificiale pone “grandi problemi etici”, ha affermato don Michele Aramini, Docente di etica e di Introduzione alla teologia della III Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Il tema è di grande attualità, dal momento che tra pochi giorni – il 12 e 13 giugno – si svolgeranno i referendum sulla legge 40/2004, che regolamenta le tecniche di procreazione medicalmente assistita.

Intervistato da ZENIT, don Aramini – autore del libro “La Fecondazione artificiale – Che cosa dice la legge e cosa insegna la Chiesa” (Portalupi Editore, Casale Monferrato 2004) – ha esposto il punto di vista della Chiesa sulla questione.

Quali sono secondo lei i meriti della legge 40/2004?

Aramini: La pratica della fecondazione artificiale pone tre grandi problemi etici: rispetto della vita umana che non deve essere soppressa; rispetto della dignità dell’uomo che non deve essere ridotto a oggetto; rispetto della dignità del matrimonio che richiede che i figli si generino senza l’intervento di terzi.

La legge italiana permette la fecondazione artificiale e detta delle regole per la salvaguardia parziale degli embrioni (primo aspetto etico) e della famiglia (terzo aspetto etico). In questo sta il suo merito, nel difendere il vincolo nuziale e nel vietare la crioconservazione degli embrioni, la riduzione embrionaria e la sperimentazione distruttiva.

Che cosa pensa dei referendum abrogativi che verranno votati il 12 e 13 giugno?

Aramini: I quesiti referendari sono frutto di una ideologia che si preoccupa di affermare i pretesi diritti degli adulti. La legge n. 40 non fa nascere meno bambini di quelli che nascevano prima della sua entrata in vigore.

Il quesito relativo ai diritti del concepito mira a impedire che si metta in discussione la legge sull’aborto; il quesito relativo alla fecondazione eterologa, che non serve assolutamente alle coppie naturali, mira a scardinare la famiglia e a permettere in futuro ai single e alle coppie omosessuali di ricorrere alla fecondazione artificiale; il quesito dei tre embrioni non risponde a una logica medica, ma mira a produrre gli embrioni soprannumerari al fine di usarli per la sperimentazione; il quesito della sperimentazione è ideologico: si vuole avere campo libero sull’embrione.

Il Cardinale Camillo Ruini ha inviato i cittadini italiani a non andare a votare i referendum. Qual è la sua opinione in proposito?

Aramini: La via scelta dalla Chiesa italiana è legittima e ha ottime probabilità di essere la più efficace.

Che cosa insegna la Chiesa in merito alle tecniche di procreazione assistita?

Aramini: In base ai tre principi etici detti sopra, l’insegnamento della Chiesa Cattolica ritiene illecito fare ricorso alla fecondazione artificiale. Anche se non si distruggessero embrioni, la fivet (Fecondazione in vitro) è un atto con cui l’uomo passa dallo status di procreatore a quello di fabbricatore, e il figlio passa dallo status di persona a quello di oggetto.

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ZENIT Staff

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